Cronaca |
Cronaca
/

Violenza donne, in questura una sala protetta

25 novembre 2022 | 15:58
Share0
Violenza donne, in questura una sala protetta

Focus anche su prevenzione con percorsi per uomini che le maltrattano

REGGIO EMILIA – E’ un luogo studiato per accogliere le donne vittime di violenza e rendere per loro più facile (con l’assistenza di personale appositamente formato) “uscire dal silenzio” e denunciare gli autori dei maltrattamenti.

Si tratta della nuova stanza per le “audizioni protette” inaugurata oggi nella Questura di Reggio Emilia, peraltro all’avanguardia nel contrasto alla violenza di genere. E’ stata infatti tra le prime in Italia a siglare protocolli per “rieducare” gli uomini maltrattanti e in particolare un’intesa, vista come modello nazionale, che punta alla prevenzione.

Inviando cioè nei centri di recupero gestiti da associazioni del terzo settore uomini violenti, ma non ancora raggiunti da provvedimenti di “ammonimento”, che affrontano percorsi specifici per rivedere i propri atteggiamenti. Il taglio del nastro della stanza è avvenuto oggi alla presenza tra gli altri del prefetto di Reggio Emilia Iolanda Rolli, del procuratore capo Calogero Gaetano Paci e della prima dirigente della Polizia Marina Contino, in forza alla Direzione centrale Anticrimine.

Il questore Giuseppe Ferrari ha parlato di una “evoluzione della Questura nell’assistenza alle donne che hanno subito violenza, che tante volte hanno paura di denunciare perché temono ripercussioni”. Dunque anche un luogo “non formale dove possono essere ascoltate può aiutare ad abbattere le barriere piscologiche”. Il questore ha poi premiato alcuni agenti che nell’ultimo anno si sono distinti in situazioni delicate di violenza.

Nel suo intervento Contino ha messo l’accento sullo strumento degli “ammonimenti”, una sorta di “cartellino giallo” con cui il Questore invita chi maltratta a smetterla. Da quello di Reggio ne sono stati emanati circa 40 nel 2022 e per la dirigente della Polizia “sono efficaci”. Infatti “la recidiva è nulla nell’80% dei casi”.