Cronaca |
Cronaca
/

Treni, salgono e scendono senza biglietto: poi spintonano e filmano capotreno

2 novembre 2022 | 23:17
Share0
Treni, salgono e scendono senza biglietto: poi spintonano e filmano capotreno

Giovani stranieri creano scompiglio nel convoglio da Milano a Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – E’ stato un viaggio movimentato quello del treno 2477 di Trenitalia-Tper, in servizio ieri sulla tratta da Milano centrale a Rimini. Due giovani ragazzi di origine magrebina, denuncia la segreteria regionale del sindacato Slm-Fast/Confsal Emilia-Romagna in un comunicato su Facebook (taggando anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ndr), avrebbero spintonato la capotreno (una 30enne) che li aveva sorpresi senza biglietto e poi avrebbero tentato di fare irruzione nella cabina di guida del mezzo, riprendendo questa scena con il telefonino.

Il treno, secondo l’organizzazione sindacale, avrebbe così accumulato un ritardo di quasi un’ora, mentre per la Questura di Reggio Emilia – dove i ragazzi sono scesi per dileguarsi – ammonterebbe a 25 minuti. Secondo la ricostruzione di Slm-Fast/Confsal i giovani (a detta della sigla erano in quattro) erano saliti a Milano Lambrate muniti però di un biglietto dell’autobus. Sorpresi dalla capotreno avevano promesso di scendere alla successiva stazione di Rogoredo, come effettivamente fatto, ma solo per poi risalire di nascosto sul treno.

Intercettati nuovamente a bordo all’altezza di Lodi, i ragazzi si sarebbero quindi rifiutati sia di pagare la multa che di fornire le proprie generalità. Da qui l’allerta della capotreno alla Polizia ferroviaria per un intervento alla successiva fermata di Piacenza. Sarebbe a questo punto che gli stranieri l’avrebbero spintonata per fuggire e, una volta una volta arrivati a Piacenza, sembrava se ne fossero andati. Tanto che la capotreno avrebbe deciso di annullare la chiamata delle Forze dell’ordine rifugiandosi in cabina di guida per medicarsi.

Proprio in cabina di guida, però, si sarebbero ripresentati i giovani riprendendo col telefonino la capotreno e la macchinista, con la prima che avrebbe opposto resistenza per evitare che aprissero la porta (“dall’interno non è chiudibile per un vulnus progettuale”, spiegano i sindacati) e la seconda costretta a ridurre la velocità a 30 chilometri orari. La Polizia ferroviaria, è alla fine intervenuta con tempestività nella stazione di Reggio Emilia, ma gli autori dello scompiglio si erano già allontanati. Per questi fatti sarà ora formalizzata una denuncia contro ignoti.

Stando al sindacato la capotreno avrebbe riportato a fine servizio una prognosi medica di otto giorni. Per questo l’organizzazione invoca urgentemente misure “per ripristinare un servizio di trasporto pubblico degno di un Paese civile, dove coloro che viaggiano e lavorano possano farlo in sicurezza e con serenità” (fonte Dire).