Salari, già 20 imprese metalmeccaniche hanno riconosciuto quote aggiuntive

4 novembre 2022 | 14:35
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Salari, già 20 imprese metalmeccaniche hanno riconosciuto quote aggiuntive

La Fiom: “Le aziende capiscono che i propri dipendenti stanno affrontando una fase difficile e per questo si investe sul rapporto positivo coi lavoratori e col sindacato”

REGGIO EMILIA – E’ partita col botto a Reggio Emilia la campagna sui salari lanciata un mese fa dalla Fiom Emilia Romagna. Si stanno svolgendo centinaia di assemblee nelle imprese metalmeccaniche, coinvolgendo migliaia di lavoratori, e sono già decine le imprese che hanno dato una prima risposta positiva alle richieste sindacali.

La campagna della Fiom regionale a Reggio era stata avviata programmando assemblee sindacali a tappeto, dopo aver svolto quattro riunioni con oltre duecento delegati, e dopo aver pubblicato le analisi dei bilanci delle imprese da cui emergeva plasticamente il buon andamento economico delle stesse: obiettivo dare un ristoro per le bollette dell’autunno.

“Avevamo fatto appello alla responsabilità sociale delle imprese – dichiara Simone Vecchi Segretario Provinciale della Fiom – possiamo dire che l’inizio della campagna è buono, nelle aziende stiamo trovando l’ovvio consenso dei lavoratori e anche risposte positive delle controparti”.

Sono già oltre una ventina le imprese reggiane che per prime hanno riconosciuto quote aggiuntive. Questi primi risultati sono aiutati anche dalle condizioni economiche del settore: larga parte delle imprese viene da anni di utili crescenti, continua ad avere un portafoglio ordini importante e infatti sono diffuse le richieste di turnistiche aggiuntive e di straordinari, e la maggior parte ha innalzato i listini prezzi per adeguarli all’inflazione.

Per fare alcuni esempi, alla Bucher Hydraulics di Reggio Emilia oltre ai 200 euro di buoni carburante aggiuntivi l’azienda ha concordato con la Fiom di aumentare i buoni pasto individuali, farsi carico di una quota maggiore dei costi della mensa per i lavoratori che ne usufruiscono, e si sta valutando anche un aumento del superminimo collettivo, nonostante il contratto aziendale firmato circa un anno fa.

Alla Arcelor Mittal di Canossa oltre a 200 euro di buoni aggiuntivi, sono stati adeguati i superminimi aggiuntivi all’inflazione, indipendentemente dal fatto che il contratto aziendale fosse stato stipulato di recente, mentre sono stati riconosciuti buoni detassati aggiuntivi anche alla Sall di Corte Tegge, alla Sala F.lli di Barco, e a Montecchio alla Calf il confronto sindacale sta andando in quella direzione.

Nel Gruppo Emak di Bagnolo, comprensivo anche dell’azienda Comet e Tecomec di Pieve, e Ptc di Rubiera, per un totale di circa 700 dipendenti, è stato riconosciuto una quota una tantum di 300 euro aggiuntivi a tutti i lavoratori, e ulteriori 100 per quegli operai che eventualmente dovessero fare ore di cassa integrazione entro la fine dell’anno.

“Le aziende capiscono che i propri dipendenti stanno affrontando una fase difficile e per questo si investe sul rapporto positivo coi lavoratori e col sindacato”.
Risposte dello stesso segno anche dalla Sbe Varvit, che ha riconosciuto a tutti i dipendenti 400 euro di welfare aggiuntivo, cosi come alla RCF, alla Moreali Ingranaggi, alla Leuco, alla Omso, solo per restare nel Comune di Reggio Emilia; ma anche alla Padana Tubi di Guastalla se ci si sposta nella Bassa.

“In alcune aziende sono stati firmati accordi sindacali, in altre sono state recepite le richieste dei lavoratori senza nemmeno aspettare di fare un incontro sindacale, quindi con modalità diverse c’è stato lo stesso effetto concreto – spiega la Fiom citando quelle imprese che, per i metalmeccanici della Cgil reggiana “sono un esempio per gli altri imprenditori e dimostrano che il buon andamento di questi anni permette riconoscimenti salariali aggiuntivi”.