Reggio Children lancia la sfida alla povertà educativa

2 novembre 2022 | 15:13
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Reggio Children lancia la sfida alla povertà educativa

Con una carta per l’educazione di qualità contro tutte le emergenze. La Rinaldi: “Ci auguriamo che il governo sia attento a questo tema”

REGGIO EMILIA – La Fondazione Reggio Children condensa la sua esperienza decennale nell’impegno per una nuova sfida globale. Si tratta della lotta alla povertà educativa da affrontare – come tutte le altre emergenze del nostro tempo (climatica, ambientale, sanitaria e umanitaria) – con una “educazione di qualità”. E’ quanto si afferma in una “carta” che l’ente di Reggio Emilia, promotore nel mondo della filosofia pedagogica di Loris Malaguzzi, presenterà lunedì prossimo in un convegno fissato nella sua sede del Centro internazionale per l’infanzia.

All’appuntamento (dalle 10.30 in presenza in viale Ramazzini a Reggio previa iscrizione e online dove si può seguire anche in inglese) parteciperanno tra gli altri il senatore Pd Graziano Delrio e Arianna Saulini di Save the children, nuovo partner della Fondazione, con cui si stanno elaborando degli strumenti per analizzare il fenomeno della povertà educativa. Nel corso della giornata, infatti, la Fondazione lancerà anche un sondaggio sul tema in collaborazione con l’istituto Piepoli. I dati già disponibili, forniti dall’Istat, non sono confortanti e registrano in Italia 1,3 milioni di minori in povertà economica assoluta (che può limitare lo sviluppo personale) e il 23% tra i giovani tra i 15 e 19 anni non inseriti in percorsi di studio o lavoro.

La dispersione scolastica è pari al 12,7%. Per i servizi educativi 0-6 anni, infine, il tasso di copertura in alcune regioni meridionali non supera il 12% (in Emilia-Romagna è del 44% e a Reggio del 55% per i nidi e del 97% per le scuole materne). Insomma, dice la presidente della Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi, “un quadro drammatico che in una realtà come la nostra non può che preoccupare perché abbiamo delle responsabilità”.

Da qui la proposta della “carta” che, sottolinea Rinaldi, “non è un documento tra i tanti perché è impregnato di una storia, la nostra, e di tante esperienze come quelle dei nidi e delle scuole reggiane, che si sono fatte sintesi per creare anche una piattaforma per il futuro”. Il contrasto alla povertà educativa, viene sottolineato, è anche un obiettivo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu e “l’unica risposta a questa emergenza è l’educazione”, afferma Rinaldi. “Una riscoperta dell’infanzia – aggiunge- come elemento fondante delle società e delle civilta. La leva pacifica per sconfiggere tutte le emergenze che stiamo vivendo e che sembrano la normalità”.

L’educazione, spiega Rinaldi, “non vuol dire solo istruzione, ma consiste in una piattaforma di valori non solo da trasmettere ai bambini, ma anche da acquisire nel rapporto con loro”. Nella “carta” della Fondazione (che affronta ad esempio il tema della scuola dopo la pandemia) si teorizza quindi “una utopia concreta” come era all’inizio quella dei servizi educativi reggiani. Ma supportata, conclude Rinaldi, “dalla forza e il coraggio che ci vengono dall’esperienza”. Sono infatti circa una trentina i progetti della Fondazione attivi in tutta Italia e non solo. Tra questi, quello sulle “comunità educanti” in contesti sociali disagiati e un dottorato di ricerca, avviato in collaborazione con Unimore, che conta oggi 30 iscritti.

Conclude la Rinaldi: “Ci auguriamo che l’educazione di qualità diventi sempre più un obiettivo per il nuovo Governo. In questo senso auspichiamo che venga accolto e sviluppato quel progetto dei servizi integrati 0-6 che va in questa direzione e potrebbe andare a rinforzare anche il numero e la qualità dei servizi per la prima infanzia nell’intero Paese” (fonte Dire).