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Viaggio alla scoperta dell’India: quando andare e come ottenere il visto

24 ottobre 2022 | 17:41
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Viaggio alla scoperta dell’India: quando andare e come ottenere il visto

Cosa sapere per organizzare un viaggio in India: qual è il periodo migliore e come richiedere il visto obbligatorio per partire senza pensieri

REGGIO EMILIA – Territorio ricco di magia e mistero, l’India rientra tra le mete di viaggio più ambite a livello globale. È una nazione immensa che merita di essere esplorata con attenzione, tuttavia chi varca i suoi confini per la prima volta dopo aver ottenuto il visto e tutti i documenti necessari è solito concentrarsi nella zona del Nord, organizzando ad esempio un itinerario alla scoperta del “Golden Triangle”.

Il triangolo d’oro, infatti, comprende tre delle città più conosciute: la capitale Nuova Delhi, Jaipur e Agra, dove è possibile ammirare il maestoso mausoleo islamico del Taj Mahal interamente in marmo bianco avorio. Un percorso generalmente pianificato dai tour operator e percorribile sia in pullman sia in treno, lungo complessivamente 720 chilometri.

Prima di programmare il viaggio, tuttavia, è bene scegliere il periodo dell’anno più adatto per compiere esplorazioni indimenticabili anche evitando i mesi più piovosi.

Quando andare in India
Premettendo che l’India è un territorio vastissimo e naturalmente caratterizzato da differenze climatiche notevoli, è comunque utile conoscere le principali caratteristiche relative alle zone più visitate.

Se tra dicembre e gennaio nel Nord del Paese il freddo la fa da padrone, al Sud le piogge imperversano da ottobre fino alla fine dell’anno. La stagione monsonica, invece, coinvolte progressivamente tutta l’India da fine maggio a ottobre. Si può quindi affermare che il periodo migliore per recarsi in India sia quello compreso tra ottobre e marzo.

Cos’è il visto India
A prescindere dalla finalità del viaggio, che sia turismo o affari, il visto India è obbligatorio per chi parte dall’Italia o da un altro Paese d’Europa, incusi Regno Unito e Svizzera. L’eVisa, nello specifico, è un documento digitale chiamato anche ETA, ovvero Electronic Travel Authorization, che si declina rispettivamente in due varianti: eTourist per i turisti ed eBusiness per i viaggiatori d’affari.

L’eTourist impone di arrivare in India entro 30 giorni dal rilascio e di soggiornare per un massimo 30 giorni, mentre l’eBusiness è valido un anno e rappresenta un visto per ingressi multipli, sebbene ogni data di arrivo debba rientrare nel periodo di validità di 365 giorni. Ogni soggiorno, inoltre, non deve durare oltre un massimo di 90 giorni consecutivi.

È ancora richiesto il visto fisico, invece, se si ha in programma di soggiornare nel Paese per un periodo più lungo di quello consentito con un eVisa, oppure se si viaggia per motivi di volontariato o per lavorare alle dipendenze di un committente indiano.

Come ottenere l’eVisa per l’India
Il visto India elettronico viene inviato al richiedente direttamente via email effettuando la richiesta online e affidandosi a un’agenzia di visti qualificata. La procedura, veloce e intuitiva, permette di inoltrare la domanda compilando un modulo digitale ed effettuando il pagamento pari a 49,95 euro a persona.

Per entrare in India è indispensabile avere il passaporto con una validità residua di almeno sei mesi all’arrivo e che includa due pagine vuote, ma è anche richiesta la prenotazione per un volo di transito o di ritorno, dimostrando inoltre di disporre di mezzi finanziari sufficienti per poter sostenere l’intero viaggio, anche semplicemente mostrando un estratto conto bancario sul proprio smartphone.