Riciclare, riparare e non buttare: così lo scarto rinasce

21 ottobre 2022 | 15:47
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Riciclare, riparare e non buttare: così lo scarto rinasce

REGGIO EMILIA – Ridurre, riutilizzare, riciclare ma anche riparare. Sono le quattro R dell’economia circolare nelle buone pratiche di altrettanti paesi dell’area mediterranea che si alleano per fare dei rifiuti una risorsa ed educare la cittadinanza alla sostenibilità. Italia, Giordania, Tunisia e Spagna ci provano grazie al progetto Reusemed, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Eni-Cbc Med, a cui partecipano per l’Italia il Comune di Capannori (Lucca) e la Fondazione Reggio Children di Reggio Emilia, quest’ultima in partnership con il Centro di riciclaggio creativo Remida.

“Oggi più che mai, davanti alle manifestazioni drammatiche della crisi climatica, sono importanti buone prassi, condivise e partecipate da intere comunità- sottolinea Carla Rinaldi, presidente della Fondazione Reggio Children- l’educazione alla sostenibilità significa educarsi insieme, come comunità, assumendo consapevolezza di ogni nostro gesto”. Per questo “fare dei rifiuti e dello scarto una risorsa è anche un modo per rispettare il clima e il pianeta”.

Le attività del progetto sono basate su riutilizzo e rigenerazione di materiali, con la possibilità di riparare ciò che esiste già, come gli elettrodomestici, per evitare di generare nuovi rifiuti. In particolare Capannori, Comune a rifiuti zero, ha dato vita al primo Festival del Riuso la scorsa estate e creerà una rete municipale del riuso e a una cittadella del riuso, un luogo che metterà in rete tutte le realtà del territorio che si occupano di sviluppo sostenibile e rigenerazione. A Reggio invece spicca la presenza di Remida, un progetto dell’Istituzione Scuole e nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia, Fondazione Reggio Children e Iren. “Remida mette a disposizione delle scuole e delle attività sociali per un utilizzo creativo materiali industriali di scarto, altrimenti destinati ad essere smaltiti come rifiuti”, spiega Laura Pedroni, coordinatrice organizzativa del centro.

L’obiettivo insomma è creare reti di riutilizzo a partire dalle buone pratiche dei cittadini, mettendo insieme comunità, istituzioni, esperti, con il superamento delle frontiere nel condividere queste buone pratiche. Reusemed è finanziato dall’Unione europea e passa per l’Italia da Capannori con la Fondazione Reggio Children. Per quanto riguarda gli altri paesi, partecipano Cordoba in Spagna, New Deir Allaa in Giordania e Sakiet Ezzit in Tunisia. Il bilancio totale è di 3,2 milioni di euro, di cui il 90%, pari a 2,9 milioni di euro, è stanziato dall’Ue.