La gestione della demenza senile e l’assistenza al malato

3 ottobre 2022 | 09:34
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La gestione della demenza senile e l’assistenza al malato

REGGIO EMILIA – Sono diverse le cause che possono essere alla base della sindrome neurodegenerativa conosciuta con il nome di demenza senile. Imparare a riconoscerla, riuscendo a identificare i primi sintomi, è il primo passo da compiere per affrontare il decorso della malattia con una maggiore consapevolezza. Questa sindrome comporta una graduale degenerazione delle cellule cerebrali, per effetto della quale le più importanti funzioni cognitive del soggetto vengono compromesse in maniera ingravescente. Non esiste una forma sola di demenza, e la più nota di tutte è il morbo di Alzheimer, che si manifesta più spesso. La seconda tipologia più comune è la demenza vascolare, che è provocata dalla presenza di numerose lesioni ischemiche di piccole dimensioni nel cervello e di arteriosclerosi cerebrale.

Che cosa succede se ci si ammala di demenza senile

Per la demenza senile sintomi e indizi che aiutano a riconoscerla sono molteplici. Accade che il linguaggio e la memoria vengono compromesse in maniera graduale, e lo stesso accade sia per la capacità di ragionare che per quella di svolgere le attività tipiche della vita di tutti i giorni. La situazione peggiora progressivamente fino a quando il paziente non riesce più a comunicare e non è in grado di mangiare, di vestirsi e di lavarsi da solo. Quindi il soggetto perde la capacità di svolgere le più semplici attività della vita di tutti i giorni, e non è più in grado di riconoscere le persone, gli oggetti e perfino i bisogni fisiologici. Al tempo stesso cominciano a comparire delle alterazioni che riguardano la sfera emozionale e affettiva, da cui possono derivare stati di apatia, di depressione, di agitazione e di ansia. Non è raro, comunque, che il paziente demente arrivi anche ad adottare comportamenti violenti o aggressivi.

Come prendersi cura di un anziano malato

Come si può facilmente immaginare, non è semplice dare le giuste attenzioni e cure e un parente che soffre di demenza senile, a maggior ragione nel momento in cui il soggetto non è più autosufficiente. Così, il caregiver si trova a sperimentare una vasta gamma di sensazioni che spaziano dalla tristezza alla rabbia causata dall’impotenza, passando per il dolore e la paura. Ma, al tempo stesso, c’è anche la gioia di ritrovarsi comunque al fianco di una persona che, a dispetto della malattia, c’è ancora. Così, si vive la gioia assoluta di condividere i pochi momenti di lucidità che vengono lasciati dalla malattia. Quel che è certo è che è molto importante saper individuare i sintomi della demenza senile e conoscere il suo decorso, perché se così non fosse non sarebbe possibile curare il soggetto malato come si deve. I sentimenti contrastanti che scaturiscono dall’assistenza devono, a loro volta, essere gestiti insieme con il peso dell’onere con cui si ha a che fare.

I sintomi iniziali della demenza senile

Non è detto che sia sempre facile identificare i sintomi iniziali della demenza senile, anche perché la patologia di solito ha un esordio subdolo; così, capita che i primi sintomi siano semplicemente giustificati con il passare degli anni. Succede che la persona inizia a perdere le cose, a scordarsi degli oggetti o a dormire di giorno in misura superiore al normale. Si tratta di sintomi che nella maggior parte dei casi vengono trascurati dal soggetto stesso e dai suoi cari. A un certo punto, però, essi diventano così palesi che non è più possibile sottovalutarli. Il caso tipico è quello della persona che esce di casa per andare al supermercato e poi non si ricorda la strada per tornare. È in questa fase iniziale che di solito viene diagnosticata la demenza senile; è una fase in cui, comunque, il paziente è ancora in grado di essere autonomo, anche se con qualche difficoltà, e mantiene la propria identità.

Il decorso della malattia

La demenza senile con il trascorrere del tempo prosegue il proprio decorso. Fra l’altro, cominciano a manifestarsi difficoltà a livello del linguaggio e del movimento. La seconda fase della malattia, inoltre, porta la persona a non riuscire più a capire gli stimoli fisiologici: per esempio non percepisce la sete e la fame, ed è questa la ragione per la quale ha bisogno di costante assistenza, visto che non si è capaci di provvedere a sé stessi. Compaiono, inoltre, incontinenza fecale e incontinenza urinaria.

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