False fatturazioni ed evasione fiscale, indagati 10 reggiani

12 ottobre 2022 | 20:36
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False fatturazioni ed evasione fiscale, indagati 10 reggiani

La somma sottratta all’erario in circa 10 anni sfiora gli 11 milioni, che è anche il valore per equivalente dei beni sequestrati dalla Guardia di finanza

REGGIO EMILIA – Ci sono dieci reggiani fra i 19 indagati nell’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale e alla bancarotta fraudolenta nell’inchiesta della Procura di Parma. A capo dell’organizzazione, oltre ai fratelli Antonio e Marcello Vetere – imprenditori cutresi residenti a Reggio e raggiunti da provvedimenti di custodia in carcere – ci sarebbe, per chi indaga, anche Alessandro Vitale, 42 anni, nato nella città del Tricolore.

Emerge dalle 472 pagine dell’ordinanza firmata dal Gip del tribunale ducale Luca Agostino, che ribattezza il trio “Le tre V” e li definisce dei “direttori d’orchestra”, nel senso che avrebbero deciso insieme le nuove società da costituire, quelle da far fallire, e anche i soggetti a cui affidarne la rappresentanza legale. Al centro delle contestazioni della Procura, infatti, ci sono diversi reati finanziari connessi alla gestione del centro sportivo “Aqualena” e dell’Hotel “City Parma”, che gli indagati hanno gestito nel tempo senza pagare tasse e fornitori, attraverso un vorticoso giro di società – 26 quelle finora individuate – intestate a “teste di legno”.

La somma sottratta all’erario in circa 10 anni sfiora gli 11 milioni, che è anche il valore per equivalente dei beni sequestrati dalla Guardia di finanza. In totale risultano indagate 19 persone, di cui 10 residenti o domiciliate a Reggio Emilia e provincia. A dare il via alle indagini – emerge dalle carte – una serie di operazioni finanziarie sospette segnalate dagli istituti di credito a cui il presunto sodalizio criminale si rivolgeva.