Arrestati gli hacker delle carte carburanti: prelievi per 100mila euro

9 ottobre 2022 | 09:50
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Arrestati gli hacker delle carte carburanti: prelievi per 100mila euro
Arrestati gli hacker delle carte carburanti: prelievi per 100mila euro
Arrestati gli hacker delle carte carburanti: prelievi per 100mila euro

Tre pakistani sono finiti ai domiciliari al termine di un’indagine condotta dai carabinieri di Campagnola

CAMPAGNOLA (Reggio Emilia) – Arrestati dai carabinieri gli hacker delle card carburanti: danni ad aziende per decine di migliaia di euro. Tre pakistani sono finiti ai domiciliari. I carabinieri hanno sgominato una banda che, grazie ad una particolare tecnica informatica, riusciva a clonare card benzina di numerose aziende del nord Italia per poi utilizzarle, in maniera fraudolenta, per prelevare di ingenti quantitativi di carburante nelle aree di rifornimento dislocate tra l’Emilia e la Lombardia, appositamente scelte in quanto sprovviste di telecamere.

Ingenti quantitativi di carburante, quelli prelevati con le carte clonate che, stando alle prime ipotesi investigative, venivano smerciate in una sorta di illecito mercato parallelo. A scoprirlo i carabinieri della stazione di Campagnola nel cui territorio era presente uno dei tanti distributori utilizzati per prelevare il carburate con l’utilizzo delle carte clonate. La procura reggiana, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri di Campagnola, ha chiesto e ottenuto dal Gip un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti di tre pakistani di 37, 34 e 35 anni che ora dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di concorso nell’indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, nonché del reato di installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche.

Questo il metodo utilizzato dagli indagati. Installavano nell’OTP (terminale di pagamento del distributore prescelto) una telecamera nascosta utile a carpire le password delle card e quindi il cosiddetto skimmer necessario a catturare il codice numerico identificativo memorizzato nelle stesse card. Poi, attraverso l’utilizzo di un pc e di un apposito software, estraevano i dati catturati dallo skimmer abbinandoli alla password carpita dalla telecamera, per poi sovrascrivere i dati su una card vuota provvista di una banda magnetica, ottenendo quindi il clone della card carburante che, a questo punto, veniva utilizzata per prelevare illecitamente il carburante nelle aree di rifornimento.

Si stima che, con questo metodo, dal 2020 ad oggi, abbiano cagionato un danno di circa 100mila euro ai distributori di benzina. Le indagini sono partite da un distributore di Campagnola dove i carabinieri hanno sequestrato una micro telecamera fissata con nastro adesivo sul terminale di pagamento dove tuttavia non veniva rinvenuto lo skimmer. Dalle attività tecniche si è riusciti visionare i video contenuti sulla memory card della telecamera che aveva immortalato i momenti dell’installazione. Dai file recuperati era possibile udire colloqui in lingua pakistana avvenuti tra gli autori del reato che, inavvertitamente, avevano lasciato la cam attiva.

I militari di Campagnola sono riusciti a fermare, proprio in questo distributore, gli odierni indagati durante uno dei loro ultimi prelievi. La perquisizione domiciliare nelle loro abitazioni ha portato al rinvenimento e sequestro di 500 litri di carburante, svariate card carburante clonate, uno skimmer per la decodifica delle carte originali, danaro per oltre 10.000 euro e materiale informatico ora al vaglio degli inquirenti. Le indagini hanno rilevato che, in soli 20 giorni del mese di maggio scorso, grazie all’attività di monitoraggio svolta dai carabinieri di Campagnola, è stato possibile attribuire ai tre prelievi di carburante per circa 3.000 litri ai danni di aziende ubicate tra l’Emilia e la Lombardia, alcune delle quali non si erano accorte dell’attività illecita ai loro danni.

I carabinieri ritengono comunque importante il giro d’affari conseguente al fenomeno dal momento che in uno skimmer, rivenuto e sequestrato nel corso delle indagini in un distributore di Parma, sono state quantificate ben 26.000 letture di carta passate per l’acquisto di carburante.