Silk Faw, l’ultimatum della Regione: “Dicano se il progetto c’è ancora”

1 settembre 2022 | 15:06
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Silk Faw, l’ultimatum della Regione: “Dicano se il progetto c’è ancora”

L’assessore Colla: “Le tensioni Usa-Cina iniziano, temo, a pesare. Convocheremo il board”

REGGIO EMILIA – Le nubi delle crescenti tensioni tra Usa e Cina (ma a dire la verità il progetto è sempre stato fragile, fin dall’inizio, per chi lo volesse vedere, sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista industriale, ndr) si addensano sulla pianura padana e potrebbero mettere a rischio il progetto Silk-Faw, che prevede la costruzione di un maxi-stabilimento a Reggio Emilia per la produzione di supercar elettriche.

“Inizio ad avere il timore che i vincoli finanziari di carattere internazionale comincino ad avere il loro peso. Non dimentichiamo il contesto internazionale. Se, però, ritengono che non ci siano più le condizioni geopolitiche per fare quell’investimento, ce lo dicano”, sbotta l’assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Colla, parlando con la ‘Dire’ a margine di un incontro sul lavoro nella green economy organizzato a Bologna da Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna.

Insomma, dietro agli stipendi non pagati (circostanza finita al centro di un’indagine da parte della magistratura), ai ritardi nei saldi fornitori e, più in generale, alla poca chiarezza sui prossimi passi per la realizzazione del progetto, ci sarebbe un ‘raffreddamento’ dovuto al mutato scenario internazionale e ai rapporti sempre più complicati tra Stati Uniti e Cina (Silk è un colosso americano, Faw è il più grande produttore di automobili del paese asiatico).

“Il tratto politico inizia ad avere sempre più spessore. Non è sufficiente che Katia Bassi (managing director di Silk-Faw, ndr) dica anche oggi che si farà, perché questo ‘si farà’ l’ho sentito un po’ troppe volte. Mi devono portare fatti tangibili. Devono solo parlare i fatti”, scandisce Colla, che conferma la convocazione a breve del board della società.

“E’ evidente che Comune e Regione abbiano grande attenzione sul fenomeno. Ovviamente il tempo è finito, ma non possiamo avere dei lavoratori che non prendono lo stipendio, fornitori che non vengono pagati e il rogito che non viene fatto. Non va bene, quel progetto reggeva anche con un tratto di reputazione”, sottolinea l’assessore.

“Non ho cambiato idea: il progetto è molto bello. I promotori hanno messo quasi 60 milioni di euro già spesi per la progettazione, noi a breve dovremo fare una convocazione del board per farci dire se quel progetto c’è ancora”, prosegue. “Noi non abbiamo dato un euro. Sembra che si giochi sui 4,5 milioni: abbiamo fatto una delibera come sempre facciamo, l’erogazione può avvenire se fanno lo stabilimento, la ricerca e i processi produttivi. Quei soldi lì, anzi, avrei voluto darglieli, voleva dire che c’era già tutto l’investimento”, si rammarica Colla.

“Quell’investimento non è soggetto ai costi energetici. Stiamo parlando di Faw, che nei mesi scorsi stava trattando il gruppo Iveco per 3,5 miliardi. La valutazione per noi era netta. Avevano deciso di dimostrare che sono in grado di fare delle supercar ed essere al top tecnologico nel cuore della Motor Valley”, ricorda l’assessore. “Abbiamo sempre tenuto informato il governo, il sottosegretario Di Stefano ha sempre seguito tutti i passaggi dalla presentazione del progetto fino alla firma della joint venture. Anche le ambasciate oggi non sono in grado di spiegare che tipo di discussione stanno facendo tra di loro e che volontà oggi abbiano di fare un investimento di tale portata geopolitica. Ricordo che non c’è un investimento in Europa e in Italia americano-cinese. Non c’è”, insiste Colla. Che di una cosa è certo: “La Motor Valley va avanti lo stesso”.