Festival Aperto, si parte al Valli con Oumou Sangaré

13 settembre 2022 | 12:24
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Festival Aperto, si parte al Valli con Oumou Sangaré

Venerdì alle 20.30 una delle voci più apprezzate del Mali, nonché figura di grande rilievo della musica africana

REGGIO EMILIA – Il Festival Aperto di Reggio Emilia si inaugura venerdì 16 settembre (ore 20.30) al Teatro Municipale Valli con Oumou Sangaré, una delle voci più apprezzate del Mali, nonché figura di grande rilievo della musica africana. L’artista, anche conosciuta per il suo impegno in difesa dei diritti delle donne, porterà al Festival Aperto la sua nuova musica, fra cui l’album “Timbuktu” uscito per World Circuit/BMG.

Sangaré è famosa in tutto il mondo per la sua musica vibrante e potente, che spesso contiene messaggi rivoluzionari su temi come i diritti delle donne, tradizione e povertà. Dall’uscita del suo album di debutto Moussoulou nel 1989, la cantante maliana non ha avuto tregua. Tra le tappe più importanti del suo ricco e fruttuoso viaggio troviamo alcune delle registrazioni più importanti nella storia della musica africana contemporanea: Ko Sira (1993), Worotan (1996) e Seya (2009), quest’ultimo nominato per un Grammy Award. Contando tra i suoi fan artisti del calibro di Alicia Keys, Aya Nakamura e Beyoncé (che ha campionato il classico Diaraby Nene per la colonna sonora del film Il Re Leone del 2019), Sangaré ha da tempo rotto le barriere che separano i continenti e gli stili musicali.

Timbuktu è l’ultimo atto di una epopea musicale senza precedenti, che consacra un’artista che è venuta fuori dai quartieri poveri di Bamako per diventare una musicista di fama mondiale e un’attivista. L’album intreccia intime connessioni sonore tra gli strumenti tradizionali dell’Africa occidentale e quelli legati alla storia del blues, in particolare il kamele n’goni e i suoi lontani eredi, il dobro e la slide guitar.
Non è mai stata così ispirata come ora a esprimere i suoi pensieri sui misteri indecifrabili dell’esistenza, sulla situazione pericolosa che il suo paese sta attraversando in questo momento o sulla condizione generale della donna africana, a dimostrazione che, nonostante la celebrità, non ha rinunciato all’impegno della sua giovinezza.

“La musica è dentro di me”, dichiara Oumou. “Senza di essa non sono niente e niente può portarmela via! Ho messo la mia vita in questo disco, tutta la mia vita, questa vita in cui ho conosciuto la fame, l’umiliazione della povertà e della paura, e da cui oggi traggo gloria”