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Correggio, sciopero alla Nexion per il rinnovo del contratto aziendale

20 settembre 2022 | 18:22
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Correggio, sciopero alla Nexion per il rinnovo del contratto aziendale

I sindacati: “Anche grazie allo sforzo delle maestranze, ha raggiunto nel 2021 un risultato record che consolida ulteriormente una meritata leadership sul mercato mondiale”

CORREGGIO (Reggio Emilia) – Oltre otto mesi di confronto serrato non sono bastati per raggiungere il rinnovo del contratto aziendale alla Nexion spa di Correggio (ex-Corghi) – azienda leader mondiale del settore automotive, attrezzature per gommisti e autofficine. I lavoratori, con referendum, hanno conferito mandato alle Rsu e alle Organizzazioni sindacali per avviare la mobilitazione dei tre stabilimenti situati nel comune di Correggio che occupano oltre 500 addetti.

Raggiungere un rinnovo dignitoso del contratto per non essere schiacciati dall’ondata pesantissima degli aumenti del costo della vita è senza dubbio una priorità – spiegano Fim Cisl e Fiom Cgil- . In questa fase delicatissima i lavoratori chiedono che anche l’azienda faccia la propria parte rinnovando il contratto a partire dalla parte economica, ma garantendo anche risposte su importanti capitoli normativi come la limitazione del precariato, aggiornamento dell’indennità, miglioramento tempi di vita e lavoro. E ancora innalzando il salario di qualità convertibile in recupero psicofisico a scelta del lavoratore e valorizzando le competenze professionali. Nel contratto si parla anche di una puntuale regolamentazione condivisa dello smart working, di prevenzione sul tema salute, sicurezza e salubrità dell’ambiente di lavoro, di superamento della carenza per le malattie”.

Possiamo affermare che Nexion, anche grazie allo sforzo delle maestranze, ha raggiunto nel 2021 un risultato record che consolida ulteriormente una meritata leadership sul mercato mondiale.- sottolineano i sindacati e le Rsu – Anche per questo riteniamo che esistano le condizioni economiche per riconoscere ai lavoratori il rinnovo del contratto. Dispiace, infine, constatare che per ottenerlo serva una mobilitazione che i lavoratori hanno ingaggiato proclamando un pacchetto di 60 ore di sciopero a partire da oggi”.