Letta presenta le liste, polemiche nel Pd: c’è Crisanti, fuori Lotti

16 agosto 2022 | 16:21
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Letta presenta le liste, polemiche nel Pd: c’è Crisanti, fuori Lotti

Cirinnà è un caso, ma si candida. Dopo una giornata di rinvii, la direzione si riunisce e approva le liste, con 3 contrari e 5 astenuti. Franceschini a Napoli, Casini a Bologna

ROMA – Dopo una giornata di rinvii, la direzione del Pd ha varato in notturna le liste con i candidati per le elezioni politiche del 25 settembre. Il segretario Enrico Letta, che ha presentato le sue scelte (approvate con 3 contrari e 5 astenuti), sarà capolista alla Camera in Lombardia e Veneto. Candidatura in Lombardia anche per Carlo Cottarelli, mentre nella circoscrizione Europa correrà il professore di Microbiologia dell’università di Padova Andrea Crisanti.

In apertura di direzione, Letta ha spiegato: “Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti, ma sarebbe stato impossibile per il taglio dei parlamentari e anche per esigenza di rinnovamento. Ho chiesto personalmente dei sacrifici ad alcuni e mi è pesato tantissimo”. Poi una stoccata a Matteo Renzi: “Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era fare tutto da solo, io ho cercato un equilibrio”.

Tra i capilista anche quattro under 35: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. Al voto in direzione non ha partecipato la corrente Base riformista guidata dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Tra i motivi, la mancata candidatura dell’ex sottosegretario Luca Lotti. E rischia di restare fuori anche Monica Cirinnà, madre della legge sulle unioni civili. Ha spiegato la senatrice: “Mi hanno proposto un collegio perdente in due sondaggi in territori non idonei ai miei temi e in cui la destra è fortemente radicata. Benché ci fossero stati posti, non sono stata inserita in nessuna lista proporzionale. Ero certa di poter dare il mio contributo, invece ho ricevuto uno schiaffo. Solo grazie ai tanti messaggi ricevuti ho deciso di correre lo stesso, anche se le possibilità di vittoria saranno minime”.

“Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è”. Lo dice Luca Lotti, deputato del Pd, della minoranza interna di Base riformista. “Non sarò certo io a fare polemiche: non le ho fatte in questi anni e non comincerò oggi”, aggiunge. “Ho sempre agito per il bene del mio territorio e del mio partito. Non ho condiviso la scelta di tanti amici nel 2019 di uscire dal Pd – prosegue l’ex fedelissimo di Renzi – e anche grazie a quella decisione (mia e di Lorenzo Guerini che ringrazio per il lavoro da Ministro e per aver guidato con me i riformisti) il Partito democratico è rimasto presente in Parlamento dove, lo dicono i numeri, rischiava invece di sparire”.

Lotti prosegue: “Ecco perché fa male in queste ore ascoltare inutili polemiche e fake news sulle motivazioni della mia mancata ricandidatura, così come leggere assurde ricostruzioni in cui si prova a far credere che a scegliere sia stato il territorio. In Toscana sappiamo tutti come sono andate le cose“. Lotti spiega: “La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche. Io sono abituato ad affrontare la realtà a testa alta, altrettanto faccia chi ha deciso. Aggiungo solo una riflessione. Dispiace, e non poco, scoprire che i dirigenti del mio partito abbiano abbandonato uno dei cardini della nostra identità: il garantismo. È stato un onore per me essere un deputato del Pd, il partito che ho contribuito a fondare e che, in questi ultimi anni, insieme a molti amici ho tenuto unito e compatto. Rifarei tutto!” Lotti rivolge un saluto ai tanti che gli “stanno scrivendo e mandando messaggi o che si sono preoccupati per me dico solo questo: anche quando alcune scelte sembrano più dettate dal rancore che dalla coerenza politica, mi troverete sempre dalla stessa parte. Dalla parte del Pd. Il Pd è casa mia. Lo sarà anche in futuro”.

Anche il costituzionalista Stefano Ceccanti si tira fuori dalla contesa. “Leggo con stupore dalle agenzie che sarei candidato numero 4 al proporzionale a Firenze Pisa. La notizia è destituita di qualsiasi fondamento – precisa il deputato dem – come ben sa il segretario Letta”.

“Ieri notte ascoltando la lettura delle liste del Pd ho avuto la conferma di quello che era trapelato nei giorni scorsi: sono stata esclusa dalle liste del Partito Democratico“. Così sui social la deputata uscente modenese, Giuditta Pini, dopo la sua esclusione dalle liste elettorali dem in vista delle elezioni politiche. “Questo post è per ringraziarvi infinitamente per la marea di affetto e stima di cui mi avete sommerso in questi giorni. Questi anni sono stati bellissimi ed è stato per me un onore sedere in Parlamento“.

Eletta 29enne per la prima volta nel 2013 e rieletta nel 2018, Pini aggiunge: “Voglio rassicurare chi di voi mi ha scritto che porterò (e se vorrete porteremo) avanti le nostre battaglie con ancora più forza, per le strade e nelle piazze. Nei prossimi giorni cercherò di mettere ordine nei pensieri e, se vorrete, ne parleremo con più calma, adesso però sono un po’ stanchina e ho bisogno di qualche giorno per staccare. Ricominceremo presto a lottare insieme per fermare la destra con gli strumenti che abbiamo – conclude la deputata uscente -, perché le battaglie giuste si fanno, anche a mani nude se necessario. Intanto davvero grazie”.

“È stata una lunga notte e finalmente sono state decise le liste dei candidati del Partito democratico per le prossime elezioni politiche. Ho saputo quale fosse la mia posizione in lista solo al momento della lettura da parte di Marco Meloni dell’elenco dei candidati“. Lo afferma Alessia Morani, deputata del Pd.

“Nei posti eleggibili per le Marche sono stati designati Alberto Losacco, commissario del Pd Marche, Irene Manzi e Augusto Curti. A mia insaputa, il mio partito ha deciso di assegnarmi il collegio uninominale di Pesaro e un terzo posto nel proporzionale – spiega Morani -. Ho comunicato al mio partito che non intendo accettare queste candidature. Avrò modo in seguito di spiegare le motivazioni che mi hanno convinta della bontà di questa scelta”.

“Sono onorato di questa candidatura, che è in linea con i miei valori”. Lo afferma alla Dire il professore di microbiologia all’Università di Padova, Andrea Crisanti, candidato dal Partito Democratico come capolista in Europa. “È una cosa che non mi aspettavo arrivasse in questo modo, come capolista intendo – prosegue – e si tratta di una grande responsabilità che, chiaramente, prenderò molto sul serio. È davvero un bell’impegno“. Infine un appello ai suoi futuri elettori. “Mi batterò come un leone per i loro diritti e non derogherò mai le mie idee e i miei valori a opportunità di interesse”, conclude.

“Il televirologo Crisanti candidato col Pd. Credo che ora si capiscano tante cose”. Questo il commento su Twitter di Matteo Salvini alla notizia della candidatura come capolista in Europa di Crisanti con il Pd. Mentre Carlo Calenda, sempre su Twitter, spiega: “Ricevo molte richieste di commento sulle liste del Pd. Le liste del Pd sono fatti del Pd e degli elettori del Pd. Noi saremo giudicati sui nostri candidati. Fine” (Fonte Dire).