Cronaca |
Cronaca
/

In Appennino scoppia la “guerra delle pecore”

2 agosto 2022 | 20:21
Share0
In Appennino scoppia la “guerra delle pecore”

Braccio di ferro sul diritto al pascolo, ieri ispezione dei Carabinieri

VENTASSO (Reggio Emilia) – Nell’Appennino reggiano scoppia la guerra delle pecore. Nell’area del monte Cusna, infatti, proseguono gli invii di greggi di ovini per il pascolo, trasportati con tir, nonostante il diniego per quest’anno dei proprietari dei terreni di affittarli, come avvenuto invece nel 2021.

I possessori delle greggi, dal canto loro, invocano il rinnovo automatico dell’affitto in base alle norme dei fondi rustici. Sulla questione interviene ora anche il Parco nazionale dell’Appennino secondo cui la pretesa “risulta palesemente infondata perché, come noto, le norme sugli affitti non si applicano ai beni di uso civico (come appunto il pascolo, ndr)”.

Si tratta dunque, dicono dal Parco, “di una grave forzatura nei confronti delle comunità e delle amministrazioni di uso civico che potranno e dovranno agire a tutela. Il Parco non deve, non può e non intende sostituirsi ad esse. È tuttavia pronto a sostenerle”.

Secondo l’ente infatti, “non c’è dubbio che l’importazione o meglio l’esportazione temporanea di greggi sui terreni di crinale sia pratica lontana e diversa da quella tradizionale di pascolo e pastorizia”. Piuttosto “pare indirizzata a incamerare più o meno legittimamente contributi europei di gestione suoli”.

Del resto, viene fatto notare, “la stessa Regione è su questa pratica è critica e ha avviato un’azione per il recupero dei contributi indebitamente versati nel caso in oggetto”. Sul posto sono intervenuti ieri anche i Carabinieri forestali riscontrando gravi difformità rispetto alle normative sul pascolo nell’area, che saranno oggetto di denuncia. I militari hanno altresì intimato l’allontanamento delle greggi dalle vicinanze del Rifugio Battisti.