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Calenda rompe il patto con il Pd: “Decisione sofferta, ma non intendo andare avanti”

7 agosto 2022 | 17:04
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Calenda rompe il patto con il Pd: “Decisione sofferta, ma non intendo andare avanti”

Il leader di Azione: “L’alleanza si è trasformata. Ho proposto a Letta di farne una netta, ma mi sono ritrovato a fianco con persone che hanno votato la sfiducia a Draghi e a ex M5s”

ROMA – Ha la voce rotta dall’emozione Carlo Calenda a “In mezz’ora in più” nell’annunciare che non correrà in alleanza con il Pd. “ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza. L’ho detto a Dario Franceschini”, dice.

Calenda riepiloga: “È una delle decisioni più sofferta che ho preso da quando ho deciso di fare politica. Io ho deciso di fare politica dopo le elezioni in cui il Pd aveva preso la quota più bassa nel 2018. Pensavo potesse essere l’unico argine al populismo. Poi ha preso una piega diversa e l’ho lasciato. Alla vigilia di queste elezioni, dopo la caduta di Draghi, ho intrapreso una trattativa col Pd perché non ho mai voluto distruggere il Pd. Ho fatto un negoziato con Letta avendo sempre in mente l’idea di costruire un’alternativa di governo. Siamo simili io e Letta, abbiamo la credibilità per dire che c’è un’altra Italia possibile, un’Italia che non promette ma realizza. E poi mano a mano che si andava avanti si aggiungevano pezzi che stonavano ex M5s e chi aveva votato la sfiducia a Draghi. L‘alleanza sempre più si e’ trasformata fino ad oggi che mi trovo a fianco persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi e poi ex M5s. E allora mi sono un po’ perso. Ho detto a Letta, ‘questa cosa gli italiani non la capiranno’. Gli ho proposto di fare un’alleanza netta, io rinuncio ai collegi”.

Il leader di Azione precisa: “Letta lo sapeva ieri cosa sarebbe accaduto. Lo avevo assolutamente avvertito. Gli ho chiesto perché a questo punto abbia rotto coi Cinque Stelle, visto che poi ha preso Sinistra Italiana che ha votato la sfiducia a Draghi”.

E a proposito di come il Pd porterà avanti ora la politica delle alleanze Calenda dichiara: “Lo sa come andrà a finire? Che la spiegheranno nell’unico modo in cui l’hanno sempre spiegata. Che se no ci sono i fascisti”. “É diventata una grande ammucchiata di persone che hanno una sola cosa in comune: no a tutto”, aggiunge.

“Non ho sentito Renzi, ma gli dico che non si fa la politica contro chiunque. Bisogna spiegare agli italiani come si vuole governare…”. Calenda ancicipa che sentirà il leader di Iv nelle prossime ore. “Certo che gli parlerò. Vedremo se andremo insieme, perché io terrò un passo di idealità molto forte. Per ora ho ricevuto una quantità di contumelie da parte dei renziani che nella mia vita non mi era mai capitata”.

“Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia”. Così il segretario del Pd Enrico Letta.

“No Enrico. In verità eri tu. Buon viaggio e grazie comunque per la disponibilità a discutere”. Così Carlo Calenda, su twitter, risponde a Enrico Letta secondo il quale lui può allearsi solo con sé stesso.

“Carlo Calenda parla di ‘onore’. Onore è rispettare la parola data. Un accordo, una firma, una stretta di mano tra persone leali e serie: questo è onore. Il resto, compreso l’attacco alla destra e alla sinistra tutte uguali, è populismo. Populismo d’élite, ma pur sempre populismo”. Lo si legge sui canali social del Partito Democratico a corredo di un video con stralci delle dichiarazioni dello stesso Calenda e di Enrico Letta subito dopo l’accordo tra Pd e Azione/+Europa lo scorso 2 agosto.

“In politica contano le relazioni tra persone e il reciproco rispetto pur nelle differenze. Per questo esprimo vicinanza e solidarietà a Enrico Letta. Continuiamo a lavorare con responsabilità per la democrazia ,la giustizia sociale e ambientale confermando la nostra alleanza”. Così il leader dei Verdi Angelo Bonelli dopo le parole di Carlo Calenda sulla rottura dell’alleanza con il Pd.

“Spero almeno che Più Europa non segua questo delirio. So che per loro la politica è una cosa seria e gli accordi per il Paese si rispettano”. Così Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci del Pd, commenta le parole di Carlo Calenda (fonte Dire).