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Silk Faw, Sinistra italiana: “Molti contratti non saranno rinnovati”

22 luglio 2022 | 14:21
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Silk Faw, Sinistra italiana: “Molti contratti non saranno rinnovati”

Si: “Se questa operazione dovesse fallire quanta credibilità avrà perso Reggio Emilia sul piano della credibilità istituzionale e sul piano dell’attrattività industriale?”

REGGIO EMILIASilk Faw, preoccupazione tra i dipendenti: molti contratti non saranno rinnovati. Chi ci amministra sembra come l’orchestra del Titanic, continua a suonare mentre tutto affonda.

Secondo quanto ci è stato riferito molti contratti a tempo determinato in Silk Faw non saranno rinnovati, lasciando a casa personale al quale era stato delineato un futuro lavorativo certo e gratificante. Tutto questo desta serie preoccupazioni sull’operazione sino americana benedetta dal sindaco Luca Vecchi, la giunta e il presidente Bonacini.

Le preoccupazioni, a dire il vero, le abbiamo sollevate da subito: più di un anno fa, l’8 giugno, abbiamo organizzato un dibattito con Fiom, Università e parti politiche proprio su questo tema, abbiamo denunciato da subito come la Faw fosse l’ultima nel Corporate Human Rights Benchmark (rispetto dei diritti umani), abbiamo reso pubblico l’indebitamento di Silk Faw con il fondo americano Ideanomics, la fuga di alcuni manager e molto altro.

Davanti a tutte queste criticità abbiamo raccolto annunci trionfalistici da chi ci amministra del tenore “Reggio merita il premio Nobel” (sindaco Vecchi) oppure “Sarà l’investimento più grande dal dopoguerra ad oggi” (Governatore Bonacini). Inizialmente i nostri amministratori ci hanno garantito che l’investimento era garantito da un consorzio di banche cinesi, la Icbc (Industrial and commercial bank of China), Ccb (ovvero China construction bank) Bank of China e Bank of communication. Poco dopo il consorzio è sparito dai radar per lasciare spazio ad un presunto fondo sovrano “Kuwait Investment Authority”, nel frattempo Ideanomics intimava a Silv Ev di rientrare dal prestito di 15 milioni contratto proprio per l’impianto di Gavassa.

Davanti a queste dinamiche ci saremmo aspettati più trasparenza da parte del Comune di Reggio visto che proprio l’amministrazione comunale aveva annunciato a giugno 2021 una commissione specifica tramite un tavolo permanente, con tutti gli attori sindacali – industriali- università, ma non abbiamo più saputo nulla. Cosa ha prodotto questa commissione? Può relazionare pubblicamente l’esito di un anno di lavoro?

Ricordiamo che la Silk-Faw Automotive Group Italia SRL è una società di diritto italiano con un capitale sociale interamente versato ad oggi di circa 26,6 milioni. La srl è detenuta interamente da una società di diritto irlandese che, a sua volta, è detenuta interamente da una società di diritto cinese che, a suavolta, è detenuta interamente da una società di diritto delle Isole Cayman che, a sua volta, è detenuta interamente da una società di diritto americano.

Oggi alcuni dipendenti, preoccupati del loro futuro, ci hanno comunicato che resteranno a casa. La domanda finale, se questa operazione dovesse fallire, è semplice: quanta credibilità avrà perso Reggio Emilia sul piano della credibilità istituzionale e sul piano dell’attrattività industriale se non si è resa conto di essersi infilata da subito su un binario morto?

Unica consolazione è quella di aver organizzato, a marzo scorso, un dibattito presso il Binario 49 al quale hanno partecipato, come spettatori, alcuni giovani ai quali erano state fatte proposte lavorative da parte di Silk Faw. Non hanno accettato, investendo su progetti più concreti ed oggi ci ringraziano sicuri di aver fatto la scelta giusta.

Sinistra italiana