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Sicurezza sul lavoro, la Cgil: “Convocare subito un summit”

8 luglio 2022 | 16:05
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Sicurezza sul lavoro, la Cgil: “Convocare subito un summit”

Pellati: “Bisogna premiare chi fa prevenzione e penalizzare chi non la fa”

REGGIO EMILIA – “L’Ausl, l’Ispettorato del lavoro, i Carabinieri svolgeranno le indagini chiarendo le dinamiche dell’infortunio mortale ma non basta: bisogna affrontare anche le eventuali responsabilità, riunire tutti i soggetti che si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e mettere in campo proposte concrete capaci di arginare il sempre troppo elevato numero di infortuni che avvengono quotidianamente anche a Reggio Emilia”.

E’ la sollecitazione che arriva da Mirco Pellati, del Dipartimento Salute e Sicurezza della Cgil di Reggio Emilia, all’indomani della morte bianca dell’autotrasportatore polacco e dell’infortunio a Novellara. “Bisogna premiare quelle realtà che investono e penalizzare chi non lo fa”, suggerisce Pellati ricordando che negli ultimi anni in Italia gli incidenti mortali hanno portato via più di 1.200 persone all’anno”, ma c’è anche un problema di infortuni che non calano, leggi che “non vengono applicate”, e tagli agli ispettori…

“E’ improrogabile la necessità di fare di più. Il tema della Sicurezza del lavoro deve diventare prioritario nella scrittura delle Leggi, nei contratti che regolamentano il mercato del lavoro, nella prevenzione e formazione, nell’organizzazione del lavoro. Il tema della produttività, e degli aumenti salariali legati ad essa, non può essere scambiato con la vita e la salute dei lavoratori”, sbotta Pellati. Quello che è successo ieri in provincia di Reggio Emilia “non deve passare come un mero dato numerico, non può essere derubricato ad un incidente che impassibilmente riempie le statistiche”.

Le indagini sul decesso dell’autotrasportatore polacco “diranno se i tempi e i modi del carico e scarico sono stati rispettati”, se l’uomo “ha rispettato le pause di riposo nel viaggio, se le regole sono state seguite ma parallelamente bisogna intervenire a monte, laddove gli organi di controllo sono sempre più esigui e sempre più scarse le risorse pubbliche investite per una maggiore formazione delle istituzioni preposte, che intervengono solo dopo e quasi mai in modo preventivo”, sprona Pellati.

“Da mesi” Cgil-Cisl-Uil chiedono un tavolo con gli Enti di prevenzione e sicurezza sul lavoro, ma “ad oggi non siamo ancora stati convocati- conclude Pellati- non intendiamo per questo restare a guardare: il senso di impotenza e sconfitta che queste morti provocano deve darci la spinta a lavorare per cambiare le cose, una volta per tutte”.