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Prefettura, firmate in due anni cento interdittive antimafia

20 luglio 2022 | 09:55
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Prefettura, firmate in due anni cento interdittive antimafia

Nel 2021, rispetto al 2020 e alla media degli anni precedenti, si è registrato un aumento del 145%

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia, in due anni, sono state firmate cento interdittive antimafia. Un dato significativo che emerge da una nota della Prefettura con  la quale il prefetto Iolanda Rolli ha voluto salutare e ringraziare per il lavoro svolto il primo dirigente della polizia di stato, Antonio Stavale, e il tenente colonnello dei Carabinieri Stefano Bove in procinto di lasciare Reggio Emilia per altri e più importanti incarichi.

Nell’occasione, il prefetto ha voluto ringraziare tutti coloro che sono impegnati nel gruppo interforze della Prefettura che, “con grande spirito di collaborazione, hanno consentito di porre in essere alcune importanti iniziative nel settore dell’antimafia”.

“Sono state infatti affrontate problematiche di particolare complessità, con grande rigore e determinazione, ottenendo risultati estremamente visibili: in particolare, sono 54 i provvedimenti di natura interdittiva antimafia che sono stati adottati dall’inizio del 2022, che, sommati alle 38 interdittive del 2021 ed alle 8 emesse dal momento dell’assunzione dell’incarico (27 luglio 2020), portano a 100 il numero complessivo dei provvedimenti firmati dal prefetto Rolli – si legge nella nota della Prefettura -. Nell’anno 2021, rispetto al 2020 ed alla media degli anni precedenti, si è registrato un aumento del 145%. Peraltro, considerato l’andamento del corrente anno, questa percentuale è destinata a subire un significativo incremento nel 2022”.

“Vi ringrazio per il vostro lavoro e per i tanti risultati conseguiti – ha concluso il prefetto al termine di un incontro con il personale della Prefettura e delle forze di polizia impegnati nel settore antimafia –. Dobbiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo fatto, non era assolutamente scontato se si considera che ci riferiamo all’attività svolta in un momento reso ancora più difficile dall’emergenza pandemica che ha afflitto il Paese».