Falso ente no profit accusato di avere evaso 750mila euro

26 luglio 2022 | 09:45
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Falso ente no profit accusato di avere evaso 750mila euro
Falso ente no profit accusato di avere evaso 750mila euro
Falso ente no profit accusato di avere evaso 750mila euro
Falso ente no profit accusato di avere evaso 750mila euro

Il titolare è stato denunciato per reati fiscali e falso

GUASTALLA (Reggio Emilia) – La Finanza ha messo nel mirino un’impresa che, secondo le fiamme gialle, sarebbe un evasore totale che si sarebbe schermato dietro un apparente ente no profit. Una persona è stata denunciata per reati fiscali e falso: è responsabile di un’evasione fiscale da 750mila euro. In particolare, i militari della Tenenza di Guastalla, al temine di una verifica fiscale condotta nei confronti di un’associazione organizzatrice di eventi, hanno permesso di scoprire redditi non dichiarati per oltre 638mila euro ed un’evasione ai fini dell’imposta sul valore aggiunto per circa 110mila euro.

L’associazione è la “Love generation” di Guastalla. La Finanza contesta al suo fondatore, Giulio Teveri, di averla usata come “schermo” per evadere le tasse. Tra le iniziative portate avanti dalla onlus anche la campagna contro l’abuso di alcol “Frena lo sballo accelera la vita” con eventi in cui, secondo le Fiamme Gialle, sarebbero invece state vendute bevande alcoliche senza licenza ottenendo ulteriori profitti illeciti. Sul sito dell’associazione, nella locandina della manifestazione, compaiono anche i loghi della Regione, della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Guastalla e di quello di Viadana (Mantova).

Il soggetto economico verificato è stato costituito come ente “no profit” sotto forma di associazione con finalità di promozione culturale ed artistica. All’interno dello statuto sociale, infatti, l’associazione si prefiggeva lo scopo di diffondere e realizzare progetti di solidarietà sociale, tra cui l’attuazione di iniziative socio-educative, culturali, benefiche e filantropiche.

L’associazione promuoveva campagne di prevenzione sociale contro l’abuso di alcool, pubblicizzando come nel corso degli eventi sarebbe stato distribuito materiale informativo e consegnati alcool test gratuiti. In realtà, nel corso della verifica fiscale, è stato accertato come una delle attività svolte dall’associazione fosse proprio quella di somministrazione di alcolici e superalcolici in completa evasione delle imposte e senza essere in possesso di alcuna licenza per la vendita di tali prodotti.

La verifica condotta dai finanzieri della Tenenza della “bassa” ha permesso di appurare come l’attività dell’ente avesse esclusivo scopo “commerciale” e non solidaristico e la veste associativa fosse solo uno schermo per non pagare le imposte.

I controlli condotti dai militari delle Fiamme Gialle reggiane hanno evidenziato un utilizzo indiscriminato del patrimonio associativo da parte del legale rappresentante, il quale, peraltro, utilizzava il conto corrente dell’ente a solo scopo personale, destinando i fondi – ad esempio – a serate in discoteca, spese al ristorante, acquisti di abbigliamento sportivo e di prodotti di cosmesi, acquisto di bomboniere e palloncini in occasione di celebrazioni.

Nel corso dell’attività ispettiva il responsabile legale della sedicente associazione, nel “vano” tentativo di giustificare gli introiti derivanti dall’attività commerciale posta in essere, ha esibito ai militari un documento che attestava falsamente come gli incassi non fossero da imputare alla propria “associazione”, ma ad altro “ignaro” soggetto.

Inoltre si è accertato l’impiego “in nero” di un lavoratore e il pagamento del compenso in contanti. Per tale motivo è stata contestata la “maxi sanzione” e segnalata tale irregolarità all’Ispettorato del lavoro e agli altri Enti previdenziali ed assistenziali (Inps e Inail).

L’associazione è stata classificata come “evasore totale” ai fini dell’imposta sul valore aggiunto non avendo mai presentato la relativa dichiarazione annuale; mentre il responsabile legale dell’Ente “no profit” è stato denunciato per violazione dell’art. 10 del decreto legislativo n. 74/2000 avendo distrutto/occultato fatture e altri documenti fiscali, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, e degli artt. 483 e 494 del codice penale per aver formato un documento falso ed aver commesso il reato di sostituzione di persona, il tutto finalizzato ad ostacolare l’accertamento fiscale condotto dalla tenenza di Guastalla.