Ultimatum di Gavassa srl per il rogito a Silk Faw: avete 15 giorni

14 giugno 2022 | 16:05
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Ultimatum di Gavassa srl per il rogito a Silk Faw: avete 15 giorni

E’ un anno che le parti sono in ballo e che i soci tengono fermo quel terreno per venderlo a Silk Faw e, finora, non è stato comprato un ettaro delle loro proprietà

REGGIO EMILIA – Un ultimatum per il rogito dell’area su cui dovrebbe sorgere il megastabilimento di Silk Faw. E’ stato lanciato, secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, dalla Gavassa Srl che hanno dato due settimane di tempo ai vertici dell’azienda sinoamericana per comprare i terreni di loro proprietà di Gavassa.

L’irritazione dei soci della Gavassa srl, fra cui c’è il presidente di Coldiretti Modena Luca Borsari, è comprensibile. E’ un anno che le parti sono in ballo e che i soci tengono fermo quel terreno per venderlo a Silk Faw e, finora, non è stato comprato un ettaro delle loro proprietà.

Silk Sports car company srl, invece, ha acquistato, come scritto nei giorni scorsi da Reggio Sera, con un rogito del 13 maggio scorso, una piccola parte di terreno (circa 40mila metri quadrati) dell’area a Gavassa in cui dovrebbe sorgere il megastabilimento di auto elettriche e ibride. Lo si evince da una visura catastale. Silk Sports car company srl è la capogruppo, che controlla l’azienda italiana Silk Faw Automotive Group Italia srl, le cui quote sono divise tra la Silk Ev di Jonathan Krane (85%) e la Holding della Faw (15%).

Come potete vedere dalla mappa dell’area che pubblichiamo, però, il grosso dell’area è ancora di proprietà della Società agricola Gavassa srl. Si tratta di circa 200mila metri quadrati di terreno. Una piccola parte di quest’area è di proprietà di Aga srl, un’azienda immobiliare di Modena di proprietà della Gavassa srl. Ci sono poi 7mila metri quadrati di un terreno di proprietà di Rete ferroviaria italiana e circa 40mila metri quadrati di proprietà del Comune di Reggio che, in base all’accordo di programma, dovrebbero essere dati in concessione d’uso per 10 anni a Silk Faw.

In sostanza l’azienda sinoamericana, se vuole procedere con l’operazione di costruzione del megastabilimento, deve acquistare un terreno grande 5 volte tanto a quello già comprato dalla Società agricola Gavassa srl. Considerando una spesa, per quel che riguarda i valori di mercato, intorno ai 150 euro al metro quadro, questo significa che Silk Faw ha appena sborsato circa 6 milioni di euro, ma ne deve tirare fuori almeno altri 30.

Un impegno economico non da poco considerando, fra l’altro, che, come abbiamo scritto nelle settimane, la Ideanomics ha citato in giudizio la Silk Ev Cayman Lp di Jonathan Krane, di fronte alla Corte Suprema dello stato di New York, con l’accusa di non averle restituito il prestito di 15 milioni di dollari fatto alla società con base alle Cayman che scadeva il 28 gennaio 2022. La Ideanomics chiede 16 milioni di dollari cifra a cui si arriva, probabilmente, considerando gli interessi del 6 per cento sulla somma e le spese legali.

In ogni caso, se l’ultimatum resterà in campo, mister Jonathan Krane (foto) ha tempo fino a fine giugno per trovare i soldi che gli servono per comprare il terreno, altrimenti dovrà dire addio alla realizzazione dello stabilimento. Quanto meno a Gavassa.

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