Ucraina, Von der Leyen: “Kiev sulla strada giusta per l’Europa”

11 giugno 2022 | 16:54
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Ucraina, Von der Leyen: “Kiev sulla strada giusta per l’Europa”

Zelensky: “Ue blocchi attività banche russe,pure Gazprombank”. Il sindaco: “Edifici di Mariupol demoliti con i corpi dentro”

ROMA – La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, secondo quanto scrive l’Ansa, è in visita a Kiev. Von der Leyen è arrivata nella capitale ucraina in treno e senza preannunciare la sua missione per motivi di sicurezza.

“Kiev – ha detto in una dichiarazione congiunta con Volodymyr Zelensky a Kiev – era già sul giusto binario prima della guerra, ha una democrazia parlamentare solida, ha un’amministrazione funzionante. Vediamo un Paese ad alta digitalizzazione. E’ un Paese che ha già accordi commerciali e di associazione. Ci sono ancora riforme da fare sul campo della corruzione e in campo amministrazione per attrarre gli investitori”.

“Apprezziamo gli enormi sforzi” di Kiev, ha aggiunto. “Vogliamo creare una road map – ha aggiunto ancora – molto chiara sulla ricostruzione”. E ancora: “Sono commossa e impressionata dalla resilienza del popolo ucraino. Continuano le battaglie cruente nel sud e nell’est ma è impressionante notare come gli ucraini difendano il loro paese”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Kiev alla conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“A Kiev vedo che la vita sta tornando alla normalità”, ha aggiunto. “Questo – ha detto Zelensky – è un momento decisivo non solo per l’Ucraina ma per tutto il continente europeo: la Russia vuole dividere e indebolire l’Ue. L’Europa è il suo obiettivo”.

“Attendiamo questo supporto al vertice europeo che si preannuncia storico”, ha aggiunto Zelensky. “Sfortunatamente la guerra continua e noi abbiamo bisogno di una settimo pacchetto di sanzioni. Vanno bloccate le attività di tutte le banche russe, senza distinzioni e in particolare la Gazprombank”. L’esercito ucraino ha lanciato un contrattacco su tre direzioni nella regione di Kherson occupata dai russi. Lo ha reso noto il consiglio comunale della città nel sud del Paese, come riferisce Unian. Gli attacchi sono condotti “in direzione di Kyselivka, Soldatske e Oleksandrivka, mentre il villaggio di Tavriiske è stato completamente liberato”.

IL PUNTO IN UE
Ci sono diversi aspetti positivi sull’Ucraina che la Commissione nella sua valutazione terrà presente. Innanzitutto il buon funzionamento dell’amministrazione centrale e di quelle locali dell’Ucraina, nonostante il fortissimo stress della guerra. Anche la valutazione sullo stato della società civile, da parte di Palazzo Berlaymont, è sostanzialmente positiva mentre, da parti di Bruxelles, viene giudicato sorprendente il grado di digitalizzazione del Paese. Da un punto di vista economico – ma anche sotto molti altri aspetti – la valutazione dell’esecutivo Ue non poteva non basarsi sullo stato pre-bellico e, in ogni caso, l’impressione è che non sia negativa visto anche l’enorme potenziale dell’export agricolo del Paese. Il sì della Commissione, se sarà confermato venerdì, sarà solo un primo passo. Tra gli Stati membri, a quanto si apprende, restano divergenze sulla concessione della candidatura Ue a Kiev.

Nella categoria degli scettici ancora sono ben individuabili Svezia, Danimarca, Olanda e Portogallo mentre Germania e Austria oscillano tra scetticismo e indecisione. I Paesi dell’Europa dell’Est, Polonia in testa, sono tutti a favore così come anche l’Italia e, sebbene in apparenza con minore entusiasmo, anche Spagna e Grecia. La Francia, finora, non si è mostrata favorevole. Ma a Bruxelles, sulla posizione che prenderà Emmanuel Macron in vista del vertice europeo, c’è estrema prudenza anche perché la Francia, fino a fine giugno, detiene la presidenza del semestre europeo. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen non farà alcun annuncio nel corso della sua visita di oggi a Kiev. Il suo obiettivo è che l’Ue arrivi ad una decisione che tenga assieme tutti e 27 Paesi membri e non scontenti Kiev.

LA SITUAZIONE SUL CAMPO
Le forze russe si consolidano nel Donbass. E sebbene “Severodonetsk, Lysychansk e altre città dell’est stiano ancora in piedi” e le truppe di Kiev abbiano contrattaccato a Kherson, nel sud, l’Ucraina sta perdendo la prima linea contro la Russia per mancanza di armi. L’amara constatazione arriva direttamente dall’intelligence ucraina, che rilancia l’appello – peraltro mai cessato – agli occidentali a fornire le armi necessarie a Kiev per respingere l’invasione di Vladimir Putin. Appello al quale – a detta del governo di Volodymyr Zelensky – gli alleati rispondono sempre più lentamente e con minore generosità di quanto si aspettasse all’inizio.

L’Ucraina torna – dunque – a chiedere armi contro la Russia, lamentando la carenza di munizioni. Mosca “vuole distruggere ogni città” nel Donbass ma noi faremo di tutto per fermare i russi fin quando ci sarà l’artiglieria dei nostri partner” occidentali: così Zelensky. Circa 10.000 soldati ucraini sono morti dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. Lo ha reso noto Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalla Dpa. Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov aveva dichiarato ad inizio settimana che all’incirca un centinaio di militari ucraini vengono uccisi ogni giorno.

BIDEN E ZELENSKY
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky “non volle ascoltare” gli avvertimenti americani prima dell’invasione russa dell’Ucraina. “Lo so che molti pensavano stessi esagerando”, ha detto Biden, “ma sapevo che avevamo le informazioni a sostegno (dell’analisi)”. Quindi il presidente Usa ha aggiunto: “(il presidente russo Vladimir Putin)avrebbe superatola frontiera. Non c’eran alcun dubbio, e Zelensky non volle ascoltare, così come molte altre persone. Ne capisco il motivo, ma alla fine (Putin) lo ha fatto”.

LA CITTA’ MARTIRE
Il sindaco di Mariupol parla di edifici abbattuti dai russi con all’interno ancora cadaveri, che finiscono in discarica con le macerie. Il primo cittadino – fuggito da Mariupol verso il territorio controllato dall’Ucraina -, afferma che in un primo tempo “gli occupanti hanno coinvolto i residenti di Mariupol nello smantellare con cura le macerie” ma quando poi hanno visto il numero effettivo di corpi che venivano trovati hanno immediatamente fatto allontanare i residenti locali. “Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte è spaventoso – scrive Boychenko sul canale Telegram del Consiglio comunale di Mariupol -.

Tra le 50 e le 100 persone sono state uccise in quasi tutti gli edifici distrutti e 1.300 palazzi sono stati abbattuti” in città. Il sindaco aggiunge che poiché la demolizione degli edifici è stata effettuata indiscriminatamente, i corpi dei residenti di Mariupol uccisi nei combattimenti sono stati portati in discarica insieme alle macerie. Il Comune di Mariupol ritiene che almeno 22.000 residenti della città ucraina sudorientale siano stati uccisi durante i primi tre mesi di guerra. “Purtroppo il numero reale delle persone uccise potrebbe essere molto più alto di quanto riportato”, secondo Boychenko.

La Francia pronta intanto “a partecipare a un’operazione” per “sbloccare il porto di Odessa”. Scholz oggi in Bulgaria.