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Ucraina, Putin: “Sanzioni contro la Russia folli, non hanno funzionato”

17 giugno 2022 | 17:52
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Ucraina, Putin: “Sanzioni contro la Russia folli, non hanno funzionato”

Onu, situazione umanitaria Donbass estremamente allarmante. Sparito un terzo combattente Usa

REGGIO EMILIA – “Gli Usa pensano di essere l’unico centro del mondo” ha detto il presidente russo Vladimir Putin, parlando al forum economico di San Pietroburgo “L’Occidente mina intenzionalmente le fondamenta internazionali in nome delle loro illusioni geopolitiche” ha precisato il presidente russo ma “L’era dell’ordine mondiale unipolare è finita, nonostante tutti i tentativi di conservarlo con qualsiasi mezzo”.

Le sanzioni contro la Russia, secondo Putin, “sono folli e sconsiderate, il loro scopo è schiacciare l’economia della Federazione russa ma non non hanno funzionato”.

L’attuale situazione in Europa “porterà a un’ondata di radicalismo e in prospettiva ad un cambiamento di élite” ha affermato il presidente russo Vladimir Putin nel suo intervento allo Spief a San Pietroburgo, come riferisce la Tass.
L’attuale scopo della russofobia rappresenta un tentativo di isolare e “cancellare” una Russia ribelle verso l’Occidente.

Putin considera il presidente cinese Xi Jinping come “un amico in tutti i sensi”. Lo ha detto lo stesso presidente russo, parlando al forum economico, citato dalla Tass, sottolineando che l’interscambio tra Russia e Cina toccherà quest’anno livelli record.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’Ucraina non avrà mai pace se l’obiettivo finale del conflitto nel Paese è “schiacciare la Russia”. In un’intervista alla tv francese Bfmtv, ripresa da Cnn, di ritorno dall’Ucraina, Macron ha detto di aver sentito dire che “l’obiettivo di questa guerra è schiacciare la Russia. Ed è qui che dico che vi sbagliate. Se si fa così, non si otterrà mai una pace negoziata”. Macron ha aggiunto che nemmeno Zelensky ha l’obiettivo di schiacciare la Russia. “Il presidente Zelensky difende la sua terra. E noi vogliamo aiutarlo a farlo. A volte abbiamo vinto la guerra e perso la pace”.

Il presidente russo appoggia la posizione del presidente francese Emmanuel Macron su una soluzione politico-diplomatica in Ucraina. Lo ha dichiarato venerdì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista a Izvestia, come riporta la Tass. “Apprezziamo molto queste qualità (di Emmanuel Macron, ndr). Nonostante le differenze di fondo esistenti, Macron ha seguito coerentemente questa strada, che anche il presidente approva”, ha detto Peskov.

La situazione umanitaria nell’Ucraina orientale è “estremamente allarmante” e continua a deteriorarsi. Lo afferma l’Onu. “A quasi quattro mesi dall’inizio della guerra, la situazione umanitaria in tutta l’Ucraina, in particolare nel Donbass orientale, è estremamente allarmante e continua a deteriorarsi rapidamente”, ha affermato in una nota l’Ocha, l’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari.

Alcune truppe ucraine che si sono nascoste nell’impianto Azot di Severodonetsk hanno cominciato ad arrendersi. Lo sostengono le milizia filorusse del Lugansk, come riporta la Tass.

Un terzo americano, il veterano dei Marine Grady Kurpasi, è sparito in Ucraina. Lo affermano funzionari dell’amministrazione Usa citati da Cnn. L’ultima volta che si sono avute sue notizie è stato fra il 23 e 24 aprile. Kurpasi ha servito 20 anni nei Marine e aveva deciso di andare volontario in Ucraina.

Ieri la missione di Draghi, Scholz e Macron a Kiev per un incontro con Zelensky. Il presidente ucraino preme per l’adesione all’Ue. Draghi gli risponde che “è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole” e aggiunge che ora “l’Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky” anche se, ammette, per ora non si vedono margini per la pace. Macron e Scholz gli fanno eco: “Francia e Germania non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell’Ucraina”, che “fa parte dell’Europa”.

Per il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, l’ingresso di Kiev violerebbe gli stessi criteri che l’Ue si è data. In ogni caso, ha aggiunto, i rapporti con l’Europa non sono più “tra le priorità” di Mosca.