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Sette donne per fermare la violenza di genere

11 giugno 2022 | 20:32
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Sette donne per fermare la violenza di genere

È il più grande evento di beneficenza contro la violenza di genere: 5,7 milioni di incasso con due milioni di euro che sono stati devoluti a nove centri anti-violenza italiani

REGGIO EMILIA – La città del Tricolore è ancora una volta patria della musica. Questa sera i riflettori dell’Rcf Arena illumineranno il concerto contro la violenza di genere e a sfilare sul palco vi saranno Alessandra Amoroso, Elisa, Emma, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, Giorgia, Laura Pausini. La conferenza stampa, tenutasi pre-evento, è stata aperta da Stefano Bonaccini (collegato in video essendo in viaggio alla volta di New York per impegni di lavoro) il quale ha evidenziato il proficuo lavoro dell’amministrazione comunale reggiana che ha permesso a sette artiste di essere così unite per contrastare la violenza che ogni giorno si abbatte sulle donne.

Sono stati venduti, in totale, 103mila biglietti. Non c’è nessun ente reggiano e nemmeno emiliano. In beneficenza 2 milioni. Le cantanti: “Abbiamo individuato i contesti più problematici per assenza di risorse e condizioni ambientali”.

Spazio poi al primo cittadino di Reggio Emilia, Luca Vecchi, che ha sottolineato come la città combatta giornalmente episodi di violenza sulle donne, destinando ogni anno 240.000 euro al centro antiviolenza. Infine, l’intervento di Claudio Maioli (manager del rocker correggese Luciano Ligabue) ancora emozionato dal concerto del Liga e oggi ansioso di vedere sette meraviglie unite per combattere la violenza di genere. E finalmente, ecco le artiste protagoniste.

La prima a varcare la soglia dello stand riservato alla stampa è Fiorella Mannoia che ha evidenziato: “Un grande evento, meglio ancora un enorme evento, volto a contrastare una violenza difficile da fermare… ma noi siamo qui con un obiettivo ben preciso, arrestarla. Da inizio anno 20 donne sono state uccise e lo scorso anno 118 donne sono state vittime di femminicidio, per questo noi sette artiste abbiamo cercato di coinvolgere sul palco alcuni nostri colleghi maschi, in modo che gli uomini prendano piena coscienza di questi eventi drammatici”.

A duettare con Fiorella Mannoia sarà infatti Michele Salvemini (in arte Caparezza) che ha dichiarato di sentirsi a suo agio a cantare con una vera icona della musica. E’ poi la volta di Emma Marrone, accompagnata da Brunori Sas (pseudonimo di Dario Brunori), che “si è definita super emozionata di far parte di questa squadra. Una squadra volta a contrastare una pandemia che non tende ad arrestarsi. Inoltre riferisce che in occasione di questo evento ha ritenuto opportuno avere al suo fianco Bruonori Sas reputandolo un signor cantautore”.

Divertente è come ha contattato il partner. “Gli ho inoltrato un messaggio invitandolo all’Arena Campovolo e lui ha pensato che fossi una sua cugina. Quando ha compreso chi fossi realmente mi ha detto subito di si”. Alessandra Amoroso si è presentata con Antonio Diodato (conosciuto al pubblico semplicemente come Diodato) mostrando la loro sintonia scherzando con i giornalisti e dedicando loro anche un breve live sulle note del ritornello della canzone ‘Fai rumore’, un’opera proprio di Diodato. Quest’ultimo ha rimarcato la necessità che gli uomini si sentano coinvolti nella lotta contro il fenomeno della violenza sulla donne.

Poi, a sorpresa, Elisa e Tommaso Paradiso (ex frontman dei Thegiornalisti) sono arrivati in bicicletta, con il mezzo condotto da Tommaso ed Elisa seduta dietro di lui. Elisa ha rammentato di aver già calcato l’Arena lo scorso sabato, duettando con Luciano Ligabue per i trent’anni del rocker reggiano, mentre Tommaso ha confessato di respirare l’aria di un amore inverosimile. Elisa ha poi voluto definire la magia della musica, il suo saper penetrare nel cuore della gente. Giorgia e Gianna Nannini sono giunte tenendosi per mano. Due amiche pronte a far vibrare l’RCF Arena con la grinta che da sempre le contraddistingue e accompagnate rispettivamente dal gruppo musicale hip hop ‘Sottotono’ e dal cantautore e rapper Silvano Albanese (in arte Coez).

Gianna Nannini ha denunciato “come nella società donna e uomo abbiano ancora ruoli differenziati” e Giorgia ha definito “la musica un legame di anima, un sentire comune, non è solitudine, è un trasporto emozionale, una trascendenza che arriva ad altri, meglio di una medicina. Il concerto è terapeutico”. E per concludere si è presentata Laura Pausini che duetterà con un’icona mondiale, Eros Ramazzotti. Laura Pausini da anni lotta contro questi drammi spiegando che stasera sugli schermi del palco vi sarà sia un filmato realizzato da Roberto Bolle, sia Luca Argentero che leggerà un brano di William Shakespeare.

La stessa Pausini aggiunge che “la scaletta da lei proposta verte su canzoni ‘inca….te’, altre invece parlano di amore”. In questi tanti anni di carriera ha avuto modo di aiutare diverse ragazze e spesso ha chiamato personalmente la polizia per aiutarle. Questo concerto, a suo parere, “farà rumore, sarà una vera cassa di risonanza. Se riusciamo tutti noi a convincere le donne a denunciare le violenze, abbiamo quasi vinto”. Da annotare come la Pausini canti anche quando parla. Si scusa di essere prolissa, non conosce la sintesi.

Aggiunge: “Ci sono persone che sono vive, che sono ancore qui per avere sentito una canzone. Sono felice di questa esibizione corale, un ritorno al live, l’incontro con le mie colleghe, perché anche tra noi artiste dobbiamo aiutarci. Personalmente sto cercando di scrivere un disco nuovo, ma sono andata giù di morale, sicuramente a causa del Covid. Non mi ricordavo di come si stesse a casa, ad avere tempo per pensare, e sono precipitata in una fase di confusione che non sapevo facesse parte di me… ma alla mia età ora mi sento un po’ fragile. Però, il canto è la mia vita e il prossimo anno faccio trent’anni di carriera e qualche cosa di eccezionale la realizzerò. In fondo è dal 2018 che non esce un mio disco”.

La conferenza finisce così… la speranza invece, comincia sull’onda di sette note e sette voci uniche nel loro genere, vitali nel loro impegno.