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Sanità, la Cgil: “C’è spazio per una vertenza provinciale”

7 giugno 2022 | 15:53
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Sanità, la Cgil: “C’è spazio per una vertenza provinciale”

Il segretario Sesena: “Il nostro modello rischia di scomparire. Non possiamo permettercelo”

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia “c’è spazio per promuovere una vertenza provinciale sulla sanità”. Lo sostiene il segretario della Cgil, Cristian Sesena, nel suo intervento all’attivo provinciale dei delegati sindacali, allargato alle associazioni del territorio. “La situazione è assai precaria: non c’è personale, le liste di attesa si allungano, gli infermieri nelle case protette non sono sufficienti e c’è confusione e incertezza sul futuro di ospedali e strutture”.

Insomma, dice Sesena, “il modello reggiano rischia di non esistere più e non possiamo permetterlo”. Continua Sesena: “Siamo dentro una fase di profonda sofferenza umana e sociale, rabbia e disagio. Abbiamo il dovere di farcene carico. La politica non guarda a questo malessere e chi lo fa è solo per cavalcarlo. Siamo quindi chiamati ad un’azione di supplenza, ma per incidere dobbiamo costruire dal basso una rete di relazioni con chi si impegna per far vivere soluzioni e problemi”. Dunque, “con le associazioni a livello locale possiamo fare molto: quelle che lo vorranno potranno con noi, in una sorta di stato di confronto e mobilitazione permanennte, agire per cambiare le cose. Tutti abbiamo un contributo da dare”.

A livello provinciale le sfide non mancano: “Dalla messa a terra del piano del Pnrr che deve creare lavoro stabile e sicuro e evitare le infiltrazioni mafiose, alla salute e all’assistrenza sanitaria per evitare che il virus delle privatizzazioni faccia ammallare il sistema pubblico”. Infine, dice Sesena, “va ribadito l’antifascismo perché siamo immersi in un clima pericoloso, come gli attacchi alle nostre sedi da parte di sedicenti no vax, che hanno molto di fascisti testimoniano”. Dunque, conclude, “è tempo di elevare al quadrato il nostro impegno per i diritti. Sperare nel meglio non basta, dobbiamo agire per pretenderlo, per noi e per gli altri”.