Lo Snami: “Una follia reclutare con gare i medici del pronto soccorso”

1 giugno 2022 | 16:57
Share0
Lo Snami: “Una follia reclutare con gare i medici del pronto soccorso”

Intanto le Rsu aziendali di Fp-Cgil Reggio Emilia e Cisl-Fp Emilia Centrale si lamentano per la mancanza di infermieri nell’Asp

REGGIO EMILIA – Carenza di infermieri all’Azienda pubblica di servizi alla persona e gare dell’Ausl per ingaggiare medici tramite agenzie private e cooperative, non solo nei Pronto Soccorso. La sanità resta ‘agitata’ a Reggio Emilia e dintorni, dopo il dibattito degli ultimi giorni non solo attorno al tema “privatizzazione”. I medici di emergenza territoriale (Met) del sindacato Snami reggiano denunciano, si legge in una nota, “la folle idea dell’Azienda sanitaria di Reggio Emilia di procedere al reclutamento di medici tramite cooperative da impegnare non solo nei Pronto soccorso, nei Punti di Primo Intervento (Ppi) ma anche sulle automediche”, per sopperire alla mancanza di personale.

Posto però che “medici 118 e medici di Pronto Soccorso non sono intercambiabili, in quanto le nostre norme prevedono requisiti formativi e contrattuali profondamente diversi”, i Met si dicono non più disposti “ad esser sfruttati ed utilizzati come dirigenti medici low cost”, chiedendo “in ogni sede e con ogni mezzo” che “venga rispettato quanto previsto dall’accordo collettivo nazionale di riferimento”. Il sindacato conclude: “Siamo certi che se l’azienda separasse, come necessario, i sistemi, facendo in modo che il 118 persegua i propri obiettivi nei propri modi operativi, il sistema tornerebbe ad essere attrattivo e non repulsivo ai medici che sanno, accettando di lavorare a Reggio Emilia, di essere sottoposti a tutte queste sistematiche violazioni del proprio profilo”.

Intanto, anche le Rsu aziendali di Fp-Cgil Reggio Emilia e Cisl-Fp Emilia Centrale si lamentano, in questo caso per la mancanza di infermieri nell’azienda che gestisce la maggior parte delle attività socioassistenziali della città, rivolte agli anziani, avendo a disposizione 500 posti letto tra Cra e casa di riposo nonché impiegando più di 600 lavoratori. “Il personale – scrivono le sigle sindacali – da tempo assicura assistenza agli ospiti, sopperendo alle carenze di personale, organizzative e gestionali di Asp effettuando continui atti di puro sacrificio: turni di lavoro massacranti effettuati in straordinario o in emergenza, richiami dai riposi, turni spezzati e professionisti a cui vengono richieste prestazioni su più nuclei che generano situazioni di stress psicofisico senza alcuna opportunità di conciliazione lavoro-vita privata.

Parlando di “situazione che permane da ormai troppo tempo”, le Rsu confederali assicurano che, “pur tenendo presente che il problema della carenza di questi professionisti ha un carattere generale, e che quindi necessita di una risposta su larga scala, le risposte e le soluzioni messe in campo dall’Asp reggiana non sono sicuramente state all’altezza”. Ad oggi sono al lavoro in Asp “Città delle Persone” 40 infermieri, sui 54 previsti. “Un dato – concludono le Rsu – che conferma come non sia possibile garantire ai professionisti di operare in sicurezza e agli anziani l’assistenza infermieristica necessaria ai loro bisogni. Non è il momento di attribuire eventuali responsabilità, ma di cercare in modo concreto e tempestivo di agire”.