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Ligabue: “Non è la mia arena, ma sono felice di inaugurarla”

4 giugno 2022 | 18:29
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Ligabue: “Non è la mia arena, ma sono felice di inaugurarla”

Il sindaco di Reggio, Luca Vecchi: “Per noi quello di oggi è un sogno di rock and roll che si realizza”

REGGIO EMILIA – “Non è la mia arena, come molti dicono a Reggio, ma sono felice di inaugurarla”. Lo ha detto oggi, in conferenza stampa, il rocker correggese Luciano Ligabue che, fra poche ore, salirà sul palco della Rcf Arena per suonare davanti a 103mila persone. Insieme a Ligabue, in conferenza stampa, c’erano il suo manager Claudio Maioli, l’ad di Friends and Partners, Ferdinando Salzano, il sindaco Luca Vecchi e il presidente di Coopservice, Roberto Olivi.

Ha detto Ligabue a proposito del libro autobiografico che ha appena scritto, “Una storia”: “Il covid ha creato gli effetti che ognuno sa. Per quel che mi riguarda ho visto che era impossibile guardare avanti in quel periodo. Se non guardi avanti, o guardi ai lati oppure guardi indietro. Ho fatto troppe cose prima del Covid e avevo urgenza di raccontare. Ho avuto modo di femarmi e guardare che utilizzo avevo fatto della vita che avevo vissuto. Mi sono ritrovato a rivivere gli stessi ricordi e a srotolare il nastro degli ultimi 62 anni. La cosa più forte che esce dal libro è che c’è un sentimento di gratitutidine fortissima per chi mi ha permesso di vivere questa vita fino ad ora. Poi è chiaro che nessun libro può contenere la vita di nessuno, ma i ricordi che contano sì”.

Alla domanda se, in futuro, vorrà fare il direttore artistico di questo posto, risponde: “Da quando si è iniziato a favoleggiare di questa arena si dice a Reggio che è l’arena di Ligabue. Non lo è. Io faccio un altro mestiere e l’ho detto a Maioli, anche se sono felice di appoggiarlo e sono contento di inaugurare l’arena. Al momento non sono interessato anche se questo è uno spazio a cui tengo molto e quindi nulla mi vieta di svolgere un ruolo di questo tipo in futuro. Fra l’altro, nel tempo, mi sono sempre smentito. Quindi è difficile dire con certezza cosa farò

Per quel che riguarda la presenza di De Gregori sul palco che, insieme a lui, canterà “Buonanotte all’Italia”, ha aggiunto: “Sono sempre più sentimentale visto che passa il tempo e provo, a volte, ribrezzo per quello che non funziona in questo paese. Ma rimango comunque molto legato all’Italia”.

Con Mauro Pagani, invece, canterà Il mio nome è mai più, inno contro la guerra scritto mentre cadevano le bombe Nato sulla Serbia e oggi, purtroppo, ancora attuale. Commenta: “La facemmo con totale coinvolgimento. Perché siamo attivi solo sulle guerre che hanno risonanze mediatiche e in quel momento la temperatura era altissima. Anche oggi è altissima, quando vengo a sapere che la spesa mondiale per le armi ha battuto il record di tutti i tempi non posso che affliggermi. Con il nostro armarci siamo sempre di più una bomba innescata”.

Prima di Ligabue ha preso la parola il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, che ha detto: “Per noi quello di oggi è un sogno di rock and roll che si realizza. Ringrazio Luciano Ligabue per aver scelto la sua città per celebrare trent’anni di carriera. Questa arena rappresenta un nuovo standard per la musica dal vivo. Ci hanno lavorato in tanti. E’ stato un lavoro che è durato diversi anni e quello di oggi è il giorno dei giorni. Abbiamo alle spalle due anni difficilissimi ed è bello ritrovarsi tutti. Questo è anche un grande messaggio di pace in un mondo attraversato dalla guerra”.

Ferdinando Salzano, a capo di Friends & Partners, uno dei soci dell’arena, aggiunge: “Oltre dieci anni fa Maioli (il manager di Ligabue, ndr) in tarda serata mi disse: ‘Salzano ho pensato che dobbiamo fare l’arena più grande del mondo. Io ho pensato che fosse impazzito, ma, di pancia, gli ho detto: ‘Io ci sto’. Ora è una realtà, frutto di una sinergia straordinaria con Regione, Comune e con il privato. In Europa un’arena permanente, con queste caratteristiche, non c’è. E’ una delle più belle e importanti in tutto il mondo”.