La Fiom interroga le tute blu sullo smart working

28 giugno 2022 | 12:23
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La Fiom interroga le tute blu sullo smart working

Avviata indagine online con 1000 questionari. Vecchi: “I lavoratori ci stanno chiedendo di inserire nei contratti integrativi un capitolo sul lavoro agile”

REGGIO EMILIA – Un’indagine online per conoscere il punto di vista dei lavoratori metalmeccanici sul tema dello smart working: come viene vissuto e come regolamentarlo. La sta realizzando la Fiom-Cgil di Reggio Emilia che, da alcune settimane, sta diffondendo un questionario sul tema in decine di aziende provinciali. “I lavoratori- spiega il segretario delle ‘tute blu’ reggiane Simone Vecchi- ci stanno chiedendo di inserire nei contratti integrativi un capitolo sul lavoro agile e in molte aziende la discussione in tal senso è già avanzata”.

La “pandemia – continua Vecchi – ha determinato un grande esperimento sociale che ha coinvolto milioni di lavoratori e ha dimostrato che anche lavorando da casa, in massa, le imprese possono funzionare e i lavoratori quasi sempre hanno un beneficio nella qualità della vita”.

A curare la ricerca commissionata dal sindacato sono Matteo Rinaldini, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che nei mesi scorsi ha partecipato ad un tavolo tecnico sullo smart working convocato al ministero, Lisa Dorigatti dell’università Statale di Milano e Matteo Gaddi dell’ufficio Studi della Camera del lavoro territoriale.

L’obiettivo è “raccogliere almeno mille questionari perché vogliamo avere un quadro dettagliato di quello che accade nelle imprese reggiane, dal momento che senza questo livello approfondito di conoscenza non è possibile cambiare in meglio la realtà lavorativa”, afferma la Fiom.

Il questionario (compilabile al link it.surveymonkey.com/ProvainchiestaReggio) prevede 85 domande tra cui: il luogo di lavoro, chi decide la possibilità e i vincoli dello smart working, gli orari, i carichi di lavoro e soprattutto la conciliazione con le esigenze extra-lavorative, in particolare per coloro che hanno familiari da assistere. I risultati dello studio saranno resi pubblici il prossimo 10 ottobre.