Pnrr, Reggio candida progetto per uno studentato alle Reggiane

16 maggio 2022 | 15:25
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Pnrr, Reggio candida progetto per uno studentato alle Reggiane

L’intervento prevede un costo complessivo di 14,1 milioni, con una richiesta di contributo al ministero dell’Università di 9,7 milioni

REGGIO EMILIA – C’è un certo fermento nell’area ex Reggiane di Reggio Emilia, dove ora anche Unimore punta al “raddoppio”. Dopo l’intervento di riqualificazione del Capannone 15 che diventerà la sede dei quattro corsi di laurea del “polo digitale”, l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia annuncia poco distante un nuovo studentato a servizio degli studenti che li frequenteranno. Il progetto, illustrato stamattina al Tecnopolo reggiano, è frutto di un accordo di programma tra enti ed è stato candidato ad un bando del ministero dell’Istruzione che attinge, in parte, a risorse del Pnrr. In causa sono chiamati nello specifico, oltre all’Università, il Comune di Reggio, Acer e Stu Reggiane.

La nuova residenza universitaria è prevista in particolare nella cosiddetta palazzina “M” di via Agosti, quella che un tempo ospitava gli uffici dirigenziali delle storiche officine metalmeccaniche. Nell’edificio di oltre 4.500 metri quadrati saranno ricavati 80 posti letto suddivisi in 30 camere singole e 25 doppie oltre a sale studio, una biblioteca, locali condivisi, una palestra fitness aperta anche al quartiere e una sala conferenze per 100 persone. L’intervento prevede un costo complessivo di 14,1 milioni, con una richiesta di contributo al ministero dell’Università di 9,7 milioni (il massimo possibile).

Altri 233.000 euro sono finanziati dalla Regione, mentre la quota rimanente dell’investimento sarà a carico di Stu Reggiane che ha raggiunto un accordo di “rent to buy” con la proprietà per l’acquisizione della palazzina. Il Comune rilascerà le autorizzazioni urbanistiche necessarie per la costruzione dello studentato che una volta completato – si prevede nel 2025 – sara’ dato in gestione ad Acer per 25 anni.

L’azienda per la casa verserà quindi alla Stu un canone d’affitto annuo di 160.000 euro, consentendo così alla società di rientrare in parte dalle spese sostenute. Ad assicurare la “piena sostenibilita’ finanziaria” dell’operazione, infine, una serie di risparmi derivanti dal cosiddetto “conto termico”, grazie all’elevata classe energetica del futuro studentato. “Abbiamo attraversato acque agitate, anche momenti di tempesta, ma oggi possiamo dire che la città, qui, ha vinto una sua sfida”, afferma il sindaco di Reggio Luca Vecchi.

In “questo luogo – aggiunge – sta nascendo l’idea di una nuova città che non ha reciso i legami con la sua storia ma guarda al futuro, coniugando innovazione, università e cultura”. Vecchi si dice fiducioso che l’obiettivo di intercettare le risorse del bando sarà centrato per intero ma, se così non fosse, “andremo avanti in un modo o nell’altro”. Il sindaco ipotizza ad esempio finanziatori privati a cui si rivolge ribadendo che “ora la narrazione è molto diversa da quella di polvere e degrado di qualche anno fa”.

Il prorettore Unimore Giovanni Verzellesi sottolinea che il progetto “corrisponde ad un bisogno di alloggi per studenti, su cui c’è una forte criticità”. Nella sede reggiana dell’ateneo ci sono infatti oggi poco meno di 11.500 iscritti, di cui il 70% è fuori sede o non risiede in città. Lo conferma anche Marco Corradi, presidente di Acer, che gestisce un centinaio di alloggi pubblici per studenti, da cui ne sono transitati circa 500. Luca Torri di Stu Reggiane esalta infine la qualità delle techiche di edilizie impiegate nell’intervento da cui scaturirà un edificio “a emissioni vicine allo zero”.