Mafie, in Regione tavolo permanente proteggi-turismo

30 maggio 2022 | 16:05
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Mafie, in Regione tavolo permanente proteggi-turismo

Il sindacato: ecco i cinque temi per legalità, sicurezza e diritti

REGGIO EMILIA – Più legalità, sicurezza e diritti per i lavoratori del comparto turistico. Sono gli obiettivi di un tavolo permanente con i soggetti coinvolti che si è aperto in Regione e a cui i sindacati potranno ora sottoporre le cinque priorità da affrontare individuate a livello unitario dalle sigle confederali e di categoria. Soddisfazione, quindi, di Cgil e Filcams Emilia-Romagna che sottolineano: “Le indagini e i processi in corso dimostrano come le criminalità organizzate si stiano insinuando in questo settore. Per queste ragioni riteniamo la convocazione del tavolo un elemento importante, anche per valutare le proposte avanzate”.

Per le parti sociali è nello specifico urgente lavorare su “corretta applicazione dell’apprendistato, formazione, nuove modalità garantite dal pubblico di incrocio della domanda e dell’offerta, naspi e diritto di precedenza per gli stagionali”. Su questi punti, proseguono Cgil e Filcams regionali, “vogliamo aprire un confronto con le tante realtà imprenditoriali sane, per realizzare un obiettivo comune, indicato per altro dal Patto per il lavoro e il clima: creare una buona occupazione ed evitare che le criminalità organizzate e le mafie si insinuino nel nostro tessuto economico sostituendosi a quell’imprenditoria che ha scelto di stare dalla parte della legalità”.

Insomma “serve una vera e propria alleanza a difesa della legalità, tra parti sociali, istituzioni e politica, senza semplificazioni e sottovalutazioni” perché “difendere la legalità significa tutelare il lavoro, tutelare le imprese che operano regolarmente nel rispetto di norme e contratti collettivi, tutelare i lavoratori e le lavoratrici garantendo salari giusti e condizioni lavorative dignitose”. Per Cgil e Filcams, invece, “non servono scorciatoie, né tanto meno il ritorno a strumenti che hanno alimentato irregolarità, lavoro nero e precarietà”. Infatti “soltanto con un’occupazione stabile, qualificata, regolare e dignitosa è possibile rilanciare il turismo con tutto l’indotto”, concludono i sindacati.