Ideanomics rischia il delisting dal Nasdaq

19 maggio 2022 | 17:17
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Ideanomics rischia il delisting dal Nasdaq

La compagnia statunitense che ha prestato 15 milioni di dollari a Silk Faw non ha ancora presentato la relazione finanziaria annuale

REGGIO EMILIA – Ideanomics, la compagnia statunitense che ha sottoscritto 15 milioni di dollari di un’emissione convertibile da 65 milioni complessivi con un interesse del 6%, collocata da Silk EV Cayman LP, non ha più i requisiti per essere indicizzata al Nasdaq. La notizia si legge in una press release del Wall Street Journal del 18 marzo scorso. La notizia è stata pubblicata su Facebook dall’esponente di Sinistra italiana, Cosimo Pederzoli.

Questo perché Ideanomics ha ricevuto a marzo una notifica dal Nasdaq Stock Market LLC per aver omesso la relazione finanziaria annuale. Quella più recente è del 2020, con una perdita netta di 98,2 milioni di dollari.

Ora non è dato sapere se la società Usa, che si occupa della promozione dell’adozione di veicoli elettrici commerciali e del relativo consumo di energia sostenibile, abbia integrato quella nota da marzo scorso (sul sito dell’azienda il bilancio non c’è ancora, ndr), ma è chiaro che la situazione dell’azienda statunitense, che ha prestato 15 milioni di dollari a Silk Faw, non è delle migliori.

Il valore delle azioni ordinarie (penny stock) della società statunitense è crollato dai 4,95 dollari del 5 febbraio 2021 agli 0,60, attuali. Anche il suo valore di mercato è sceso in picchiata a circa 297 milioni di dollari.

E’ da ricordare che, per ora, Ideanomics è l’unica società, almeno ufficialmente, che ha investito sulla costruzione del megaimpianto che dovrebbe sfornare auto elettriche a Gavassa. Nei giorni scorsi il quotidiano La Verità ha scritto che sarebbe arrivato alla società sinoamericana un finanziamento di 60 milioni di euro dal fondo sovrano “Kuwait Investiment Authority” per finanziare il progetto Silk Faw a Reggio. Silk Faw non ha mai mandato comunicazioni ufficiali in merito e il fondo non ha mai risposto a una mail in cui Reggio Sera chiedeva delucidazioni in merito a questo investimento.