Bonus teleriscaldamento Iren, lo Spi-Cgil: “Buona idea, pessima esecuzione”

20 maggio 2022 | 11:01
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Bonus teleriscaldamento Iren, lo Spi-Cgil: “Buona idea, pessima esecuzione”

Il segretario Matteo Alberini: “La modalità dello Spid taglierà fuori molte persone che avrebbero i requisiti per accedervi, in particolare anziani, che non lo hanno, oppure hanno difficoltà ad utilizzarlo”

REGGIO EMILIA – “L’agevolazione proposta è importante, ma rischia di trasformarsi in un boomerang. Meno di un mese per richiederla, ma soprattutto l’unico canale stabilito per l’invio della domanda è attraverso lo Spid dell’avente diritto. Questa modalità taglierà fuori molte persone che avrebbero i requisiti per accedervi, in particolare anziani, che lo Spid non lo hanno, oppure hanno difficoltà ad utilizzarlo”.
Chi parla è Matteo Alberini, segretario dello Spi Cgil, che aggiunge: “Tra l’altro non si può nemmeno ricorrere per l’invio allo Spid di un famigliare o di un amministratore di sostegno, perchè viene accettato solo quello dell’intestatario dell’utenza. Proprio i soggetti più fragili si devono così arrendere di fronte a questa procedura per loro insormontabile”.
Lo Spi Cgil chiede a Iren e alla amministrazione comunale di Reggio Emilia (unico comune reggiano in cui è presente il teleriscaldamento) di “prevedere un allungamento dei termini per la richiesta e di predisporre una modalità alternativa per la consegna della domanda, cioè “in cartaceo” presso uno sportello dedicato e attraverso la via telematica con procedure meno rigide, così come è stato fatto per il bonus della Tari, le cui modalità sono state concordate con le organizzazioni sindacali. In fondo conta il diritto del soggetto richiedente, non con quale mezzo si presenta la domanda”.
Conclude il segretario dello Spi: “Più in generale, continuiamo a porre alle amministrazioni pubbliche il tema del “digital divide” che penalizza nell’accesso alle prestazioni ed ai diritti dei cittadini proprio coloro che più ne hanno bisogno, ed osserviamo che pubblicizzare una misura utile per poi renderla di fatto impraticabile per larga parte della popolazione, oltre che essere una palese ingiustizia, corre il rischio di generare risentimento nei confronti dei proponenti”.