Cultura |
Cultura
/

“Arte operaia”, uno spettacolo di Mamimò per la mostra “Un tocco di classe”

19 maggio 2022 | 10:37
Share0
“Arte operaia”, uno spettacolo di Mamimò per la mostra “Un tocco di classe”

Un’installazione teatrale in cinque stazioni animerà il capannone 18 sabato a partire dalle 17

REGGIO EMILIA – Come racconta la mostra ideata e prodotta dalla Cgil di Reggio Emilia “Un tocco di classe”, durante l’occupazione delle Officine Reggiane del 1950-51, (la più lunga occupazione di una fabbrica che si sia mai avuta in Italia) gli operai scelsero di provare a stare al passo con il mondo che volevano cambiare anche guardando oltre il panorama provinciale, ampliando lo sguardo sul contesto sociale e politico dell’epoca e dando vita a dibattiti, cineforum, pubblicazione di giornali di fabbrica, scrittura di racconti, poesie, canzoni e la messa in scena di opere teatrali. Cercando cioè un riscatto anche attraverso la cultura.

La mostra fotografica “Un tocco di classe”, realizzata in collaborazione con Spazio Gerra, Comune di Reggio Emilia e Stu Reggiane è stata inaugurata lo scorso 23 Aprile e resterà aperta fino al 31 Ottobre con in programma diverse iniziative collaterali che provano ad annodare i fili tra passato e presente e ad arricchire il racconto di quel pezzo di storia con punti di vista e linguaggi attuali. Tra queste iniziative “Arte Operaia”, lo spettacolo teatrale di MaMiMò che andrà in scena il prossimo 21 maggio.

Uno spettacolo concepito proprio a partire dal dialogo che gli operai coinvolti nell’occupazione delle Reggiane instaurarono con diversi intellettuali dell’epoca.
A differenza di allora, i tempi in cui viviamo oggi sono veloci, fatti di avvenimenti ad eco globale che ci coinvolgono e ci arrivano con un’immediatezza mai vista prima, spesso in una dimensione di cultura mercificata e di intrattenimento. E così appare commovente riscoprire il dialogo che gli operai delle Reggiane negli anni ‘50 ebbero con gli intellettuali dell’epoca e fa riflettere sapere che una vicinanza del genere, oggi, nell’era dell’ipercomunicazione e dei social, sarebbe forse impossibile.

Impossibile perché non è la sola riduzione delle distanze a creare vicinanza, ma molto di più la condivisione di una cultura. Di un paesaggio comune, dove le singole individualità possano riconoscersi e provare a camminare insieme nella stessa direzione.

Con “Arte Operaia”, che andrà in scena – ad ingresso gratuito – sabato 21 maggio dalle 17 alle 19 presso il Capannone 18 delle Reggiane, il Centro Teatrale MaMiMò vuole ricordare e celebrare lo sforzo di quegli uomini e quelle donne di cambiare il mondo a partire da se stessi ma nello scambio e nella reciprocità.

Attraverso musica, narrazioni, testimonianze che rivivranno grazie alla voce degli attori in scena – Filippo Bedeschi, Omar Borciani, Riccardo Bursi, Federico Di Dio, Francesco Garuti, Francesca Rossi, Marco Rovacchi, Lara Sassi, guidati dalla regia di Marco Maccieri e dalla drammaturgia di Fabio Banfo – l’evento animerà il Capannone 18 delle Reggiane e si snoderà attraverso cinque “stazioni” che prenderanno vita al passaggio delle persone, ognuna luogo di memoria viva o rappresentata di fatti risalenti a quell’occupazione che segnò la vita della fabbrica e dell’intera città.

Lo spettacolo è una produzione del Centro Teatrale MaMiMò per la mostra “Un tocco di Classe. Occupazione delle Reggiane 1950-51”