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Ucraina, esplosioni a Odessa: colpito l’aeroporto

30 aprile 2022 | 18:38
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Ucraina, esplosioni a Odessa: colpito l’aeroporto

Aumenta la pressione su Kharkiv. Mosca: “La Nato ostacola negoziati”

ROMA – “I media e i testimoni ucraini riferiscono di molteplici esplosioni nella città meridionale di Odessa in Ucraina subito dopo le 18 ora locale”. Lo riferisce la Cnn citando un testimone che ha visto almeno un aereo da combattimento sopra la città. Il comando operativo dell’esercito ucraino nel sud del Paese ha dichiarato su Telegram che la pista dell’aeroporto di Odessa è stata danneggiata. Le esplosioni sono state udite subito dopo che le sirene dei raid aerei hanno suonato in tutta la città.

Quasi tutti gli edifici della tentacolare acciaieria Azovstal, l’ultima roccaforte ucraina a Mariupol, sono stati distrutti: lo mostrano nuove immagini satellitari di Maxar Technologies pubblicate dalle Cnn. Ci sono grandi buchi nei tetti, segno rivelatore di un attacco militare, di cui alcuni completamente crollati e alcuni edifici ridotti in macerie. Molti degli edifici residenziali e governativi direttamente a est dell’impianto sono stati completamente distrutti. Non è chiaro dalle immagini satellitarI scattate ieri – scrive la Cnn – se siano state distrutte anche strutture sotterranee dove si rifugiano soldati e civili ucraini.

AUMENTA LA PRESSIONE A KHARKIV
Intanto nel 66/o giorno di guerra in Ucraina la Russia aumenta la sua pressione ad est, nella regione di Kharkiv, rallentando l’avanzata nel Donbass, mentre continua la resistenza ucraina nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove è in corso un tentativo di evacuazione dei civili, tra cui 600 feriti.

La Russia invita gli altri Stati ad attenersi alla logica scritta nei documenti per prevenire una guerra nucleare e segue rigorosamente il principio che un tale conflitto è inammissibile. Lo ha detto oggi alla Tass il direttore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo Vladimir Yermakov. “È imperativo riaffermare il principio che i rischi di una guerra nucleare che non deve mai essere scatenata devono essere ridotti al minimo attraverso la prevenzione di qualsiasi conflitto armato tra potenze nucleari”, ha aggiunto l’alto diplomatico.

LA “GUERRA TOTALE” DI PUTIN
Vladimir Putin potrebbe abbandonare il termine “operazione speciale” per indicare l’invasione dell’Ucraina e parlare di ‘guerra totale’ a Kiev. Lo riporta l’Independent citando indiscrezioni di funzionari russi e occidentali. In cerca di una “rivincita” per i fallimenti militari, gli alti ufficiali dell’esercito russo – riporta il media britannico – starebbero spingendo il presidente russo ad annunciare il cambiamento durante la parata annuale del Giorno della Vittoria il 9 maggio. La mossa permetterebbe al Cremlino di attivare la legge marziale, coinvolgere i suoi alleati in un aiuto militare e proclamare la mobilitazione di massa.

L’Ucraina ha, nel frattempo, informato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) che Rosenergoatom – unità della compagnia nucleare statale russa Rosatom – ha inviato un gruppo di 8 specialisti nucleari alla centrale nucleare sud-orientale di Zaporizhzhia che hanno richiesto rapporti quotidiani sull’impianto e “questioni riservate” del funzionamento dell’impianto. Lo rende noto l’Aiea sul suo sito. I rapporti richiesti riguardano anche la gestione del combustibile nucleare, del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi. Secondo i media ucraini “Rosatom sta cercando di prendere il pieno controllo della centrale di Zaporizhzhia”. Sul fronte diplomatico il presidente ucraino Volodymir Zelensky si dice ancora disposto al dialogo con Mosca “nonostante le atrocità” compiute dai russi.

Un dialogo il cui stallo viene attribuito dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov alla Nato, accusata di evocare spettri di guerra nucleare, che il Cremlino invece, dice, esclude. La revoca delle sanzioni contro la Russia – ha detto ancora Lavrov – contro la Russia fa parte dei negoziati di pace tra Mosca e Kiev, che continuano ogni giorno ma sono “difficili”. Lavrov ha inoltre affermato che “al momento le delegazioni russa e ucraina stanno discutendo in videoconferenza una bozza di un possibile trattato”. Kiev, dal canto suo, va all’attacco della propaganda del Cremlino. “Quando è cominciata la guerra, i canali di propaganda russa come Primo Canale, Ntv e altri hanno cambiato i loro palinsesti per dedicarsi interamente alle news. Ricevono molti soldi per diffondere disinformazione, non solo in Russia ma anche attraverso l’Europa. Questo è pericoloso perché la disinformazione diffonde il caos in Europa”. Lo ha detto all’ANSA il ministro dell’Informazione ucraino Oleksandr Tkachenko, aggiungendo di aver chiesto “ai colleghi europei di sanzionare questi canali che ancora trasmettono sulle piattaforme satellitari”.

L’ACCUSA DI MOSCA
Un caccia ucraino ha colpito oggi con 2 missili un villaggio russo nel distretto di Starodubsky, nella regione di Bryansk al confine con l’Ucraina: l’onda d’urto ha danneggiato impianti usati per il carico di petrolio. Lo ha detto il governatore della regione, Alexander Bogomaz, riporta la Tass. Non ci sono vittime o feriti. “Oggi alle 6:50 (le 5:50 in Italia), i sistemi di difesa aerea russi hanno individuato un aereo da combattimento ucraino. Mentre erano in corso misure per impedire all’obiettivo di entrare in territorio russo, 2 proiettili hanno colpito l’insediamento di Zhecha nel distretto di Starodubsky”, ha detto Bogomaz. Il ministero della Difesa russo ha intanto confermato ciò che l’esercito ucraino afferma da quasi una settimana: Mosca sta usando sottomarini nel Mar Nero per colpire obiettivi ucraini con missili da crociera. Lo riporta la Cnn. “L’equipaggio di un sottomarino diesel-elettrico della Flotta del Mar Nero ha lanciato una salva di missili da crociera Kalibr dal Mar Nero contro le infrastrutture militari delle forze armate ucraine”, ha reso noto il ministero sul suo canale Telegram pubblicando un video che mostrerebbe il lancio dei missili.

APPELLO A ERDOGAN
Il comandante della 36ma brigata marina ucraina Sergiy Volynsky (Volyn), ha fatto un appello diretto al presidente turco Recep Tayyip Erdogan su Habertürk Tv affinché applichi per loro la procedura di “estrazione” e li porti in Turchia. Lo riporta l’Ukrainska Pravda. “Gentile signor presidente Erdogan – ha detto Volyn – mi rivolgo a lei. Abbiamo 600 militari feriti che hanno un disperato bisogno di aiuto. Abbiamo con noi civili che sono stati feriti. Abbiamo anche centinaia di civili e 60 bambini che cercano sicurezza con noi nella struttura. Il più piccolo ha 4 mesi. Faccio ora appello al popolo turco, al Presidente affinché applichi a noi la procedura di estrazione, a fare tutto il possibile per portare la guarnigione di Mariupol in Turchia, a portarci via dall’Azovstal con garanzie di sicurezza da parte turca. Contiamo molto sul vostro aiuto”. Il comandante ha aggiunto che la situazione nell’acciaieria di Azovstal è molto difficile, i combattimenti non si sono mai fermati. L’esercito russo utilizza quotidianamente attacchi aerei, vari sistemi di artiglieria da basi terrestri e navali, effettuano operazioni d’assalto con l’aiuto di carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e grandi gruppi di terra.

LA SITUAZIONE SUL CAMPO, PRESSIONE SU KHARKIV
A Kharkiv l’esercito ucraino annuncia alcune vittorie “tattiche” tra cui la liberazione di un villaggio dei dintorni, mentre non esita a definire la situazione all’acciaieria “peggio di una catastrofe umanitaria’. Violente esplosioni sono state udite durante la notte nella seconda città più grande del Paese, martellata da settimane dall’artiglieria russa. Ieri, secondo l’amministrazione militare regionale, i bombardamenti a Kharkiv hanno provocato almeno un morto e diversi feriti. Zelensky ammette che qui la situazione al momento è “difficile”. Le forze ucraine hanno abbattuto dieci velivoli russi nella giornata di ieri, ha reso noto il Comando dell’Aeronautica dell’Esercito di Kiev, secondo quanto riportano i media ucraini. I velivoli distrutti sono un caccia ‘Su-25’ e nove droni ‘Orlan-10’. Due scuole e 20 palazzi residenziali sono state danneggiate dai bombardamenti dell’esercito russo nelle ultime 24 ore nella regione di Lugansk. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale Sergii Gaidai su Telegram riportato da Ukrinform. “I russi stanno prendendo d’assalto Rubizhne e Popasna”, ha scritto Gaidai. In particolare, ieri sera due case vicine a Rubizhne sono state colpite e hanno preso fuoco. Altre due sono andate a fuoco a Novodruzhesk. Cinque appartamenti sono stati danneggiati a Hirske e altre 10 a Orikhhove. Le truppe russe hanno anche bombardato una scuola situata nei nuovi quartieri di Sievierodonetsk, causando un incendio. Successivamente un’altra scuola è stata danneggiata dai bombardamenti, ha riferito Gaidai.

‘CIVILI COLPITI’
I soldati russi hanno sparato contro due autobus che stavano evacuando civili dalla città di Popasna, nella parte orientale di Lugansk. Lo ha reso noto il sindaco della città riportato dal Kyiv Independent. Dopo l’attacco, la comunicazione con gli organizzatori dell’evacuazione che erano nel veicolo è saltata e non è ancora stato possibile sapere se ci sono vittime, ha affermato il capo dell’amministrazione civile-militare della città di Popasna Mykola Khanatov citato da Unian. Mykola ha spiegato che le truppe russe hanno aperto il fuoco sugli ultimi mezzi partiti. Un mezzo della polizia che consegnava forniture mediche a un ospedale è stato centrato da colpi di mortaio a Severodonetsk. Lo ha scritto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergii Gaidai, su Telegram riportato da Unian. Anche un’auto di volontari è stata colpita dal fuoco dei soldati russi. Per il momento non si hanno notizie di feriti o vittime.

NUOVO ORRORE A BUCHA
Una fossa con i corpi di tre uomini torturati, imbavagliati e uccisi con un colpo al capo è stata trovata nel bosco vicino al villaggio di Myrotske, nel distretto di Bucha, regione di Kiev. Lo ha scritto la polizia di Kiev su Facebook citata da Ukrinform. “Le vittime sono state torturate a lungo; ferite di proiettili sono state trovate negli arti. I tre uomini sono stati finiti con colpi di arma da fuoco a un orecchio. Questa è un’altra fossa comune scavata dai soldati russi nel distretto di Bucha, dove più di mille cittadini sono stati uccisi e torturati”, ha detto il capo della polizia della regione di Kyiv Andriy Nebytov.

ZELENSKY, PRONTO A VEDERE PUTIN
Zelensky si dice ancora pronto a parlare con Vladimir Putin nonostante le atrocità compiute dai russi a Bucha, Mariupol e in altre città. Parlando ai media polacchi precisa, però, che il rischio che i negoziati con Mosca falliscano è “alto”. In serata la Tass diffonde due interviste del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, una ad Al Arabiya e l’altra alla cinese Xinhua. I Paesi della Nato “stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione speciale russa in Ucraina mediante accordi politici”, ha detto il capo della diplomazia del Cremlino. “Stiamo assistendo alla manifestazione del classico doppio standard e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale in questo momento. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici”, ha aggiunto il ministro russo. Lavrov ha poi affermato che la Russia non si considera in guerra con la Nato e non minaccia un ricorso al nucleare come invece evocato dall’Occidente. Accusa Kiev di aver seminato mine nel Mar Nero minacciando la navigazione. Assicura, infine, che Mosca “intende continuare a rispettare in modo equo i suoi impegni nell’ambito dei contratti internazionali relativi alle forniture di esportazione di alimenti, fertilizzanti, risorse energetiche e altri prodotti sensibili” (Fonte Dire).