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Strage di Bologna, Bellini insiste: “L’uomo nel video non sono io”

6 aprile 2022 | 13:00
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Strage di Bologna, Bellini insiste: “L’uomo nel video non sono io”

Giudici in camera di consiglio: la sentenza è prevista nel pomeriggio

REGGIO EMILIA – “Io non ero a Bologna il 2 agosto, ero a Rimini alle 9. La mia ex moglie può dire quello che vuole, sono problemi suoi, ma quel signore nel video non sono io”. Parlando con i cronisti al termine dell’ultima udienza del processo che lo vede imputato per concorso nella strage del 2 agosto 1980 – e in attesa della sentenza, che dovrebbe essere emessa in giornata – Paolo Bellini ribadisce ancora una volta la propria versione dei fatti, negando di essere stato a Bologna quel giorno e di essere l’uomo che appare nel video girato in stazione dal turista Harold Poltzer, contrariamente a quanto sostengono la Procura generale bolognese e la sua ex moglie Maurizia Bonini.

A sostegno delle proprie affermazioni, l’imputato mostra una foto dell’uomo con i baffi che compare nel video amatoriale, dicendo semplicemente “dovete dirmi se questo signore sono io”, lamentando anche che “da 40 anni ci sono attacchi viscerali contro la mia persona”. Bellini, ovviamente, nega anche di aver avuto legami con i Servizi segreti: “Chi sono questi dei Servizi segreti che mi conoscono?”, domanda, aggiungendo che “ci vogliono prove, non chiacchiere”. Non manca, infine, un attacco ai pg che lo accusano: “Credo sempre nei magistrati- dichiara l’imputato- ma non in quelli inquirenti. Non hanno avuto l’esigenza di farmi una domanda, non mi hanno mai convocato, e io so il perché, altrimenti gli avrei smontato tutto in cinque minuti, con dati di fatto”.

I giudici della Corte d’Assise di Bologna si sono ritirati in camera di consiglio, dopo quasi un anno in cui si sono tenute 76 udienze, per emettere la sentenza del processo di primo grado sulla strage del 2 agosto 1980 che vede imputati Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia. La sentenza è attesa nel pomeriggio. Per Bellini, ex esponente di Avanguardia nazionale, i magistrati della Procura generale bolognese hanno chiesto la condanna all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno per concorso nell’attentato, per l’ex capitano dei Carabinieri Segatel sei anni per depistaggio e per Catracchia, ex amministratore di alcuni immobili di via Gradoli a Roma, tre anni e sei mesi per false informazioni ai pm.

Oggi in aula sono presenti Bellini e Segatel, mentre è assente Catracchia. In mattinata i pg hanno fatto le loro repliche sulla posizione di Segatel, seguite poi dalle controrepliche della legale dell’imputato, Anna Colubriale.