Silk Faw, la Lega pressa i ministri: “Chiarire se si fa”

1 aprile 2022 | 09:40
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Silk Faw, la Lega pressa i ministri: “Chiarire se si fa”

La deputata Fiorini ha presentato un’interrogazione: “Si teme che sia un progetto solo sulla carta”

REGGIO EMILIA – Quali iniziative i ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico intendano intraprendere “per chiarire la fattibilità” del progetto Silk-Faw di Reggio Emilia e per “portarlo a compimento”, al fine “di tutelare il nostro know-how e la competitività del made in Italy, attesa la strategicità del piano industriale che coinvolge l’intera Motor Valley”.

A chiederlo è in un’interrogazione la deputata reggiana della Lega Benedetta Fiorini. Il suo atto ispettivo sul maxi stabilimento della joint venture cinese-americana produttrice dell’hyper car (l’auto sportiva di lusso completamente elettrica) prende le mosse dal fatto che il terreno su cui dovrebbe sorgere non è stato ancora acquistato, sebbene “l’inizio dell’attività era fissato a metà 2022 per produrre la prima auto, la S9, già presentata a settembre 2021 a Milano”.

Fiorini segnala inoltre che l’impegno della società prevede un aumento dell’occupazione sul territorio dai 1.500 ai 3.000 posti “ma vi è da segnalare che alcuni dei circa 60 dipendenti assunti finora, da quanto riportato dagli organi di stampa, si sarebbero licenziati”. La parlamentare leghista ricorda infine che l’operazione “prevede anche un finanziamento di 4,5 milioni di euro pubblici assegnati a Silk-Faw, elargiti secondo un bando della Regione sull’attrattività degli investimenti dedicato in particolare all’assunzione di personale disabile o svantaggiato”.

E infine che nel 2018, “l’azienda aveva investito in Byton Automobili, una start-up che però è fallita nel 2021, senza aver prodotto automobili e lasciando senza lavoro 1.500 dipendenti tra la Germania e gli Stati Uniti”. Il timore “è che il progetto, ancora su carta e di cui manca il rogito del suolo, possa seguire le sorti di quello tedesco”, commenta quindi Fiorini.