Scuola e pubblica amministrazione al voto, la Cgil schiera 600 candidati

1 aprile 2022 | 15:38
Share0
Scuola e pubblica amministrazione al voto, la Cgil schiera 600 candidati

I prossimi 5, 6 e 7 aprile in provincia saranno chiamati alle urne circa 23.000 lavoratori. Il programma della sanità è stato costruito con un questionario fra gli addetti nel settore

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia saranno prima di tutto un ritorno alla partecipazione e al protagonismo dei lavoratori, che due anni di pandemia hanno offuscato, le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali (Rsu) dei settori della scuola e del pubblico impiego (compresa la sanità) che si svolgeranno – come in tutta Italia – i prossimi 5, 6 e 7 aprile. In provincia saranno chiamati alle urne circa 23.000 lavoratori e la Cgil, attraverso le categorie Flc e Fp, parteciperà con poco meno di 600 candidati nelle sue liste.

“Sarà uno sforzo anche organizzativo importante”, sottolinea il segretario della Funzione pubblica della Camera del lavoro, Mauro Nicolini, che aggiunge: “Ma siamo convinti che l’importanza di queste elezioni non sia solo quella di vedere qual’è il sindacato più votato, ma consista nell’eleggere Rsu in quanti più luoghi possibile”. Questo perché, continua Nicolini, “sono un punto di riferimento fondamentale per i lavoratori, ne raccolgono le istanze e ci riportano poi richieste e problemi”. Quindi, “più Rsu ci sono più voce si dà nei luoghi di lavoro”, conclude Nicolini.

Nella pubblica amministrazione sono nello specifico 75 gli enti che vanno al voto: 59 enti locali (compresi il Comune di Reggio Emilia e Asp città delle persone) 15 enti delle delle Funzioni centrali (come Prefettura e Tribunale) e l’Ausl che impiega oltre 5800 dei 12.000 lavoratori elettori. I candidati della Fp Cgil sono oltre 360: 76 all’Ausl, 30 nelle Funzioni centrali e oltre 250 negli enti locali. Nella sanità c’è anche una novità. Per la prima volta infatti la piattaforma elettorale è stata in parte costruita con un questionario somministrato ai lavoratori interpellati su quali fossero, a loro giudizio, le priorità.

“Abbiamo cercato di mettere al centro il lavoratore, non le organizzazioni sindacali”, conferma Gaetano Merlino, responsabile Sanità della Funzione pubblica. Le risposte dei lavoratori? Una riorganizzazione dei carichi di lavoro stravolti dall’emergenza sanitaria, la riforma della classificazione del personale (ferma da anni) e il tema delle cosiddette “progressioni orizzontali” (i passaggi di qualifica).

All’Asp “Città delle Persone”, altro grande ente del comparto socioassistenziale che impiega circa 1000 dipendenti, il programma è tutto in un hastag “#Asp pubblica”, a sottolineare il mantenimento del controllo non privato dei servizi. Lo dice Elena Ferrari, responsabile del settore socioassistenziale della Fp. Infine, nella scuola voteranno circa 11.000 lavoratori. Le liste della Flc Cgil guidata dal segretario Silvano Saccani, si presenteranno in 67 scuole, all’Università e al “conservatorio” Peri-Merulo. I candidati sono 231, in aumento del 15% rispetto agli scorsi anni. Per Saccani “un bel segnale di partecipazione”.

Le istanze portate avanti nel programma della Flc sono sostanzialmente quattro: la gestione dei compensi per le attività accessorie assegnati alle scuole, l’equa ripartizione di carichi di lavoro, la valorizzazione (anche salariale) dell’impegno del personale docente e la stabilizzazione dei 3.500 precari ad oggi presenti nella scuola reggiana.