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Recare, il presidio: “Sindaci, non vogliamo pagare noi gli extraprofitti di Iren”

12 aprile 2022 | 17:02
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Recare, il presidio: “Sindaci, non vogliamo pagare noi gli extraprofitti di Iren”

REGGIO EMILIASi è svolto ieri pomeriggio un presidio davanti al Comune di Reggio Emilia, promosso da Recare (Rete emergenza clima ambiente Reggio E.), per richiedere non solo l’abbattimento delle bollette per i meno abbienti con i maggiori utili di Iren, ma un profondo ripensamento di una multiservizi che gestisce beni comuni con le regole del mercato, che con una mano dà e con l’altra toglie di più e dei rischi sociali e ambientali della dipendenza energetica in un mondo globalizzato.

La vulnerabilità del nostro sistema verso le fonti fossili ci impone di accelerare verso le – vere – rinnovabili e lasciare al più presto anche il metano, biometano compreso. Nella centrale Forsu sia il bilancio energetico sia quello economico, senza incentivi, non stanno in piedi. Domandiamo ai sindaci, che giustamente si preoccupano per il caro utenze e ipotizzano manifestazioni a Roma: perchè non alzate il telefono in qualità di soci e date indicazioni a Iren sul da farsi?
Non meno di 70/80 milioni di extraprofitti che, in un periodo di crisi la cui fine è incerta, non possono restare nelle tasche di un’azienda ormai a tutti gli effetti privata e che ha un rapporto coi territori meramente di tipo economico, regolato da dividendi e sponsorizzazioni a spese nostre. Abbiamo anche chiesto conto dell’inserimento nel bilancio comunale del costo della promozione dell’impianto Iren di Gavassa: perché mai dovrebbe essere a carico dei contribuenti reggiani?
È stata infine presentata la mozione di iniziativa popolare del Coordinamento Provinciale Comitato Ambiente e Salute di RE, per la richiesta di nuova centralina permanente di monitoraggio degli inquinanti critici a Gavassa, nell’area Apea. All’evento hanno partecipato più di cento persone e aderito diversi gruppi ambientalisti e civici.
Recare