Paziente muore dopo una caduta all’ospedale, aperta un’inchiesta

1 aprile 2022 | 15:20
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Paziente muore dopo una caduta all’ospedale, aperta un’inchiesta

E’ un 74enne di Rubiera che è deceduto il 3 marzo scorso. La famiglia ha presentato un esposto e il pm Chiesi indaga per omicidio colposo

REGGIO EMILIA – Un 74enne di Rubiera, M.B, è morto il 3 marzo scorso in seguito a una caduta, dopo essere stato operato per un ascesso perianale al Santa Maria Nuova. L’intervento era perfettamente riuscito, ma in seguito alla caduta l’uomo ha riportato un edema cerebrale ed è spirato dopo una settimana.

Lo Studio 3A-Valore Spa che segue la famiglia, scrive: “Il sostituto procuratore Isabella Chiesi, in seguito all’esposto presentato dai familiari, ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di omicidio colposo in ambito sanitario e ha disposto il sequestro di tutta la documentazione clinica la sta vagliando per decidere quali ulteriori provvedimenti assumere, con particolare riferimento all’eventuale perizia autoptica che potrebbe contribuire a chiarire le cause della morte e a dare delle risposte alla famiglia, che le sta attendendo da quasi un mese e che per scrupolo ha differito la sepoltura del proprio caro”.

L’anziano, cardiopatico, era stato ricoverato per uno scompenso cardiaco il 26 gennaio scorso, ma nel corso degli accertamenti i dottori gli avevano riscontrato, appunto, un ascesso perianale e avevano deciso di operarlo. L’intervento chirurgico, di routine, era stato effettuato una settimana dopo il ricovero nel reparto di Chirurgia, era perfettamente riuscito e dopo un’altra settimana il paziente era stato trasferito nel reparto di Medicina: era debilitato ma stava bene e con l’ausilio degli operatori aveva iniziato la riabilitazione e la fisioterapia. La moglie andava a trovarlo ogni giorno durante l’orario di visita, dalle 12 alle 14, e così ha fatto anche il 23 febbraio, lasciandolo mentre si trovava disteso sul letto con le sponde laterali alzate: è l’ultima volta che gli ha parlato.

Scrive lo Studio 3A: “Alle 22 di quella stessa sera, infatti, dall’ospedale hanno chiamato la signora per avvisarla che suo marito era caduto, senza fornire alcuna altra spiegazione sulla dinamica del fatto, e che stavano attendendo con urgenza l’intervento di un neurochirurgo perché M. B., cadendo, aveva riportato un grave edema celebrale. La moglie e i figli, preoccupati, hanno chiesto di poter vedere subito il proprio caro, ma non è stato loro consentito”.

Continuano lo studio che assiste la famiglia: “Alle 5 del mattino seguente, del 24 febbraio, il 74enne è stato quindi sottoposto a un delicato intervento chirurgico e poi ricoverato in Rianimazione, con la parte sinistra del corpo completamente paralizzata in conseguenza del trauma cerebrale concentratosi sulla parte destra del capo, come hanno spiegato ai familiari, al termine dell’operazione, i medici, che però, anche in questa circostanza, non hanno fornito risposte esaustive alle legittime richieste della famiglia di sapere come, quando e dove il signor M. B. fosse rovinato per terra. Solo in seguito, e dopo le insistenti domande della moglie e dei figli della vittima, i dottori hanno riferito loro che il paziente sarebbe caduto dal letto, circostanza tuttavia poco plausibile secondo la moglie, perché suo marito dopo l’intervento era privo di forze e non sarebbe mai riuscito a scavalcare da solo le sponde protettive del letto”.

I familiari hanno sperato fino all’ultimo che il loro caro si riprendesse, ma, purtroppo, non c’è stato nulla da fare: M. B. è spirato alle 19.55 del 3 marzo. A questo punto i congiunti della vittima, attraverso la consulente legale Sara Donati, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con lo scopo di fare piena luce sui tragici fatti e accertare le responsabilità. Il 10 marzo è stata quindi presentata una denuncia querela alla stazione dei carabinieri di Rubiera chiedendo all’autorità giudiziaria di disporre il sequestro di tutte le cartelle cliniche e, soprattutto, un esame autoptico per stabilire le cause della morte e se, come tutto lascia supporre, essa sia stata determinata dal trauma cranico rimediato in seguito alla misteriosa caduta.

Istanze accolte con l’apertura da parte del Pubblico Ministero di un fascicolo penale e, per ora, con l’acquisizione della documentazione sanitaria.