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Montecchio, rubati gli alimenti per i profughi ucraini

13 aprile 2022 | 10:46
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Montecchio, rubati gli alimenti per i profughi ucraini

I ladri hanno sottratto un furgone Fiat Ducato di proprietà della cooperativa Olmo, caricandovi una notevole quantità di alimenti in fase di inventario e destinati a scopi benefici

MONTECCHIO (Reggio Emilia) – Furto notturno in un’azienda di Montecchio, rubati gli alimenti per i profughi ucraini. Questa mattina i carabinieri, su input dell’operatore del 112 chiamato dai derubati sono intervenuti in via Cervi a Montecchio dove era stato messo a segno un furto all’interno delle Cooperativa Olmo e Emporio Solidale Remida Food.

I ladri, dopo aver forzato una porta laterale del capannone, sono entrati nei locali e hanno mess a soqquadro tutti gli uffici per poi spostarsi nei capannoni che ospitano l’Emporio Solidale Remida Food, che si occupa di fornire aiuto a famiglie bisognose e, in questo particolare periodo, è concentrata in particolar modo a dare sostegno alle famiglie dei profughi ucraini presenti in provincia.

I malviventi hanno rubato un furgone Fiat Ducato di proprietà della cooperativa Olmo, caricandovi una notevole quantità di alimenti in fase di inventario e destinati a scopi benefici sottratti dall’interno del magazzino dell’Emporio Solidale. I danni complessivi, nell’ordine di svariate migliaia di euro, sono ancora in corso di quantificazione. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Montecchio per furto aggravato contro ignoti.

I sindaci dell’Unione Val d’Enza scrivono: Come Sindaci esprimiamo la massima vicinanzia alle realtà colpite, confermando il nostro sostegno morale e materiale ad attività che devono assolutamente riprendere a pieno regime e garantire la loro importante azione quotidiana di aiuto e sostegno. Condanniamo il grave comportamento di chi ha depredato senza scrupolo alcuno proprio chi ha come missione l’aiuto e la solidarietà. Invitiamo infine tutti i cittadini a partecipare a questo atto di denuncia e a collaborare alle indagini perché fatti del genere non debbano più ripetersi”.