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Corso di formazione, ma con assunzione da apprendisti

26 aprile 2022 | 19:43
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Corso di formazione, ma con assunzione da apprendisti

Nove ragazzi sperimenteranno a Reggio Emilia l’innovativo modello studio e lavoro di Ifoa e Regione

REGGIO EMILIA – Il corso di formazione per entrare in azienda lo faranno già da assunti come “apprendisti”. Succede in Emilia-Romagna e in particolare a Reggio Emilia, dove è stato sperimentato un innovativo modello di studio-lavoro denominato “Assunzione&Formazione”. Il progetto si basa sul contratto di apprendistato unito alla formula dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

A beneficiare di questa opportunità sono nove ragazzi reggiani, da oggi in forza all’organico della Mead Informatica come specialisti junior di consulenza e supporto tecnico alle aziende, a cui sul posto di lavoro sarà dunque erogata la formazione. Le altri parte coinvolte nell’iniziativa sono poi l’ente di formazione Ifoa e la Regione.

Il primo, che ha lanciato il corso, ha svolto un ruolo di vera e propria agenzia di ricerca e selezione dei candidati e di consulenza e informazione all’azienda sugli aspetti legati ai vantaggi di legge relativi al costo del lavoro per questa tipologia di assunzioni. La Regione invece, oltre a contribuire con un finanziamento ai costi della formazione e dell’accompagnamento ai ragazzi, garantisce il rilascio della certificazione finale del corso.

“Oggi avviamo un’operazione pilota che deve fare da apripista in Emilia-Romagna. L’obiettivo è generare lavoro stabile e di qualità attraverso contratti innovativi, partendo dalla formazione, e contemporaneamente garantire alle imprese le competenze necessarie”, dice l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla. Secondo cui “l’apprendistato deve crescere come forma privilegiata per l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani”.

Continua Colla: “Quello avviato oggi è il primo corso di questo tipo sul territorio emiliano-romagnolo: auspichiamo che altri possano seguire già a partire dai prossimi mesi”. Questo “modello di sistema duale studio-lavoro, così difficile da realizzare in Italia è il risultato dell’impegno che vede fianco a fianco un ente di formazione qualificato, con le sue competenze ed esperienza, e un’impresa ‘paziente’, che investe fin da subito sui giovani e la loro occupazione”. Un mix di ingredienti con cui “si responsabilizzano i vari soggetti coinvolti”, conclude l’assessore.