Confcooperative, le sociali in assemblea per rilancio post-Covid

20 aprile 2022 | 11:46
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Confcooperative, le sociali in assemblea per rilancio post-Covid

Sono quasi 4.000 soci, poco meno di 3.000 lavoratori. Fantuzzi: “Il sistema ha tenuto”

REGGIO EMILIA – Sono 78 le cooperative e imprese sociali di Reggio Emilia aderenti a Confcooperative che domani si riuniscono in assemblea per fotografare lo stato del comparto dopo due anni di pandemia. Si tratta di realtà con quasi 4.000 soci, poco meno di 3.000 lavoratori e un fatturato che, dopo un 2020 segnato da un calo complessivo del 9%, si è riportato appena in prossimità dei 130 milioni, restando comunque al di sotto dei valori pre-emergenza (135 milioni). Le coop sono impegnate in tutte le aree del bisogno: dall’assistenza ad anziani e disabili all’inclusione lavorativa di persone svantaggiate, dai servizi educativi all’accoglienza di donne sole con bambini e richiedenti asilo.

“Veniamo da una stagione molto difficile che ha registrato sofferenze molto evidenti soprattutto per le imprese impegnate nei servizi educativi, ma il sistema nel suo complesso ha tenuto anche nei momenti più difficili determinati dalla pandemia, tanto che l’occupazione, ad esempio, non ha registrato flessioni e da alcuni mesi appare nuovamente in espansione”, spiega Patrizia Fantuzzi, presidente della Federazione delle coop sociali reggiane. “Questo dato – prosegue – per noi è molto significativo, soprattutto perché coincide con la vocazione di una larga parte delle nostre imprese, cioè quelle cooperative sociali di tipo B che hanno come missione proprio l’inclusione lavorativa di persone che scontano evidenti svantaggi nell’accesso al lavoro e ad una piena integrazione sociale”.

Inoltre “siamo molto soddisfatti di come le diverse cooperative impegnate nei servizi sanitari, educativi e socio-assistenziali hanno saputo riprogettare i servizi, mantenendo forti relazioni di sostegno e accompagnamento agli utenti nonostante le norme restrittive e di distanziamenti imposti dal contrasto della pandemia”. Insomma, dice Fantuzzi, “al sacrificio che per molte imprese ha avuto effetti anche sul reddito ha dunque corrisposto un deciso rilancio sui valori solidaristici e su quelle relazioni comunitarie che rappresentano il movente dell’azione delle cooperative sociali”. Ora, conclude la presidente, “vogliamo continuare a rinsaldare il patto stabilito con persone, famiglie e comunità, puntando anche ad una integrazione con il pubblico che sia sempre più sostenuta da una co-progettazione di azioni e servizi che valorizzino le esperienze, le competenze e le professionalità che il privato sociale esprime”.