Casa, il Comune: “Erp? Niente a che vedere con Bologna”

5 aprile 2022 | 17:49
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Casa, il Comune: “Erp? Niente a che vedere con Bologna”

L’assessore De Franco interviene dopo le critiche: “La proprietà pubblica sarà aumentata”

REGGIO EMILIA – “Nulla a che vedere con il caso di Bologna”, dove “correttamente la collega Emily Clancy ha deciso di bloccare il piano delle alienazioni degli alloggi Erp. Questo parallelismo non ha senso perché mentre altri Comuni come appunto Bologna hanno continuato in un recente passato a vendere case popolari, questo a Reggio non è stato fatto”.

Lo segnala oggi dal Comune di Reggio Emilia l’assessore alla Casa Lanfranco De Franco, rispondendo alle critiche dei minoranze, negli ultimi giorni, sul fatto che l’amministrazione si starebbe sbarazzando degli alloggi fatiscenti (pende una previsione di introito di 3,5 milioni da “alienazione di alloggi Erp”, in particolare). “Non parliamo di alienare alloggi fatiscenti o di creare quartieri-ghetto concentrando le nostre proprietà. Vorrei ricordare che Acer Reggio Emilia è presente in 550 condomini, di cui più di 200 di proprietà totalmente pubblica”, puntualizza ancora l’assessore.

Il quale, sui 3,5 milioni, parla di “quota di cofinanziamento del progetto ‘902/Abitare Solidale’ che prevede complessivamente la realizzazione di 109 alloggi di proprietà pubblica e 38 in vendita convenzionata”. Per procedere, però, è necessaria l’acquisizione delle proprietà attualmente private: “Per fare questo- continua De Franco- abbiamo previsto tra le opzioni la possibilità di offrire un nostro alloggio in cambio ai proprietari privati per garantire loro la possibilità di mantenere una casa di proprietà al termine del percorso”.

Qualora invece i proprietari privati volessero la liquidazione economica dell’alloggio, “verrebbero pagati con risorse ottenute dalla vendita di alloggi Erp rimasti in condomini ormai totalmente privati: in questi casi dunque permettiamo agli attuali inquilini Erp di riscattare la casa pubblica in cui vivono spesso da decenni, dando al Comune l’occasione di razionalizzare e migliorare la gestione del patrimonio Erp”. In ogni caso, al termine del progetto, conclude l’assessore, “la proprietà pubblica sarà aumentata e non invariata o tanto meno diminuita”.