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Ucraina, sono 2.690 i profughi nella nostra provincia

25 marzo 2022 | 18:50
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Ucraina, sono 2.690 i profughi nella nostra provincia

L’ufficio scolastico ha inserito nei propri istituti 74 minori ucraini

REGGIO EMILIA – “Ad oggi sono in totale 2.690 (una settimana fa erano 2.256) le persone censite nella provincia di Reggio Emilia, 1.429 adulti e 1.260 minori. 218 sono i cittadini ucraini ospiti delle strutture di accoglienza straordinaria. Il sistema di supporto messo in piedi grazie al contributo attivo di tutti gli attori riuniti a questo Tavolo sta funzionando efficacemente”. Lo ha detto il prefetto, Iolanda Rolli, in apertura della riunione tenutasi questa mattina, convocata per monitorare l’impatto degli interventi messi in campo per affrontare l’emergenza dei profughi ucraini.

Il Tavolo ha visto la partecipazione, oltre che di tutti i principali stakeholder provinciali, anche dell’assessore all’ambiente, alla difesa del suolo e della costa, alla protezione civile della regione Emilia Romagna, Irene Priolo, il cui intervento si è focalizzato innanzitutto sulla questione dei minori stranieri non accompagnati. A tale proposito, è stato evidenziato che il Tribunale dei minori sta predisponendo strumenti per una gestione omogenea del fenomeno che tuteli i legami familiari e l’appartenenza al nucleo familiare. L’annuncio della costituzione di una piattaforma di coordinamento informativo sulla presenza di questi soggetti fragili, d’altronde, testimonia proprio l’impegno delle istituzioni in direzione di un coordinamento.

L’attenzione del Tavolo, poi, si è rivolta verso il tema della scuola: solo in Emilia Romagna sono circa 5.000 gli inserimenti scolastici effettuati, a fronte di oltre 25.000 presenze registrate. Questo rende necessaria una seria discussione sul sostegno finanziario agli enti locali in materia di mediazione culturale. Al riguardo, il locale ufficio scolastico ha inserito nei propri istituti 74 minori ucraini, che sono arrivati nella provincia reggiana insieme alle loro famiglie.

A fronte di tale impennata nel numero degli inserimenti scolastici rispetto alla scorsa settimana (quando erano circa la metà), si palesa l’urgenza di un confronto con i comuni della provincia per l’identificazione di spazi e personale docente. La messa a disposizione di aule potrebbe essere funzionale a riunire i tanti minori che ancora oggi continuano, invece, l’apprendimento a distanza, con insegnanti e professori ucraini degli istituti di origine quotidianamente impegnati ad erogare lezioni ai propri alunni emigrati in tutta Europa.

Quanto al sistema di accoglienza in senso stretto, il prefetto ha evidenziato che nella provincia reggiana il modello incentrato sui Cas sta reggendo la pressione esercitata dagli arrivi giornalieri: “Abbiamo chiesto agli enti gestori di ampliare quanto più possibile la rete delle strutture, sempre nell’ambito della convenzione in essere, e devo riconoscere che le cooperative hanno dimostrato ampia collaborazione in questo senso, aprendo nuove strutture e fornendo un programma mensile dei nuovi appartamenti che, di giorno in giorno, verranno contrattualizzati”.

“Tale sistema – ha continuato il prefetto – ci ha permesso di garantire a chiunque ne abbia manifestato l’esigenza un alloggio nel giro, al massimo, di due giorni”. Comunque, per assicurare subito una sistemazione ed evitare di lasciare i profughi nemmeno una notte senza un alloggio, mercoledì scorso è stato stipulato un apposito Accordo di collaborazione con la Caritas Diocesana, che, a titolo gratuito, si è resa disponibile a dare sistemazione e sostegno ai cittadini ucraini nelle more che la prefettura e le cooperative individuino loro una struttura Cas.

Questa soluzione sta dando i propri frutti anche grazie al supporto offerto dalla Croce rossa, che, d’intesa con la Caritas, garantisce l’effettuazione dei tamponi anche in orari notturni, e dalla protezione civile, che aiuta dal punto di vista logistico la Caritas e le cooperative fornendo servizi di trasporto per gli accolti.