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Ucraina, salta l’accordo per i corridoi umanitari a Mariupol: “Russi non fermano i bombardamenti”

5 marzo 2022 | 19:14
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Ucraina, salta l’accordo per i corridoi umanitari a Mariupol: “Russi non fermano i bombardamenti”

Secondo il sindaco di Mariupol Boichenko, “visto il costante e spietato bombardamento, non c’è altra scelta”

ROMA – Salta il cessate il fuoco per garantire l’evacuazione dei civili dalle città di Mariupol e Volnovakha. Secondo quanto riporta il ‘Kyiv Independent’, giornale vicino al governo ucraino, l’accordo raggiunto in mattinata per permettere ad oltre 200 mila civili di lasciare la città, da giorni sotto assedio, sarebbe saltato perchè le truppe russe non avrebbero interrotto i bombardamenti. La notizia è stata confermata anche dal sindaco di Mariupol.

Da parte sua il ministero della Difesa russo sostiene che l’offensiva russa a Mariupol “è ripresa a causa della riluttanza da parte ucraina ad esercitare pressione sui nazionalisti per prolungare la tregua”. Intanto si apprende che si terrà lunedì il terzo round dei negoziati tra Ucraina e Russia.

Dopo dieci giorni di guerra, il primo segnale di distensione in Ucraina stenta quindi oggi a diventare realtà. Mosca, infatti, aveva annunciato una tregua di 5 ore dalle 9 alle 14 (le 10 e le 15 in Italia) per aprire corridoi umanitari e permettere l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha, due località sotto assedio e sottoposte a intensi bombardamenti, ma di fatto finora l’iniziativa non è mai partita.

Che i corridoi umanitari da Mariupol e Volnovakha non saranno realizzati oggi lo riferiscono alcuni media ucraini citando fonti della Croce Rossa, secondo cui il primo tentativo di un’uscita sicura per i civili è fallito. “Continuiamo le trattative costantemente. Spero che domani avvenga l’evacuazione di donne, bambini e anziani ma per ora la Russia continua a bombardare”, ha detto – secondo le stesse fonti – il viceprimo ministro per la reintegrazione dei territori ucraini temporaneamente occupati, Irina Vereshchu. “E’ prevista l’evacuazione anche dalla periferia di Kiev. Stiamo preparando corridoi a Sumy, Kharkiv, Kherson”, ha detto.

Secondo Kiev il motivo è che lungo il percorso la tregua non è rispettata dai russi. Ma il presidente Putin, citato dalla Tass, sostiene che “il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini.

Le sanzioni che vengono imposte alla Russia sono come una dichiarazione di guerra: lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin. “Molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà – ha detto Putin, citato dall’agenzia Interfax – è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. E queste sanzioni che ci vengono imposte sono come una dichiarazione di guerra”.

La tregua deve essere rispettata oggi. E’ l’appello del presidente ucraino Zelensky in un nuovo video. “I corridoi umanitari devono entrare oggi a Mariupol e Volnovakha, per salvare donne bambini e anziani e dare cibo e medicine a chi è rimasto. Stiamo facendo di tutto per far funzionare l’accordo”, aggiunge. La vicepremier, Irna Vereshchuk, ha invece denunciato che la Russia ha violato l’accordo sui corridoi dopo due ore riprendendo i bombardamenti.

Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga, vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia. Cerca di provocare il conflitto contro la Russia con la partecipazione della Nato”. Lo dice il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. “Ha una frenesia militarista”. E sui corridoi umanitari a Mariupol e Volnovakha aggiunge: “Non si è presentato nessuno”.