La strage di Bologna |
Senza categoria
/

Strage di Bologna, “da Bellini macchina del fango contro ex moglie”

4 marzo 2022 | 16:53
Share0
Strage di Bologna, “da Bellini macchina del fango contro ex moglie”

Il legale delle vittime: “Seguendo i soldi si è scoperta la verità”

REGGIO EMILIA – Le parole di Paolo Bellini contro l’ex moglie Maurizia Bonini “sono mendaci e diffamatorie: dire che aveva avuto una relazione con il fratello Guido Bellini, tanto da mettere in dubbio la paternità del figlio, non serviva a confutare le sue dichiarazioni, ma solo a far partire la ‘macchina del fango’ contro di lei”.

Non usa mezzi termini Alessandro Forti, legale di parte civile nel processo sulla strage del 2 agosto 1980 contro Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia, per definire il tentativo di Bellini di smontare quanto dichiarato in Corte d’Assise a Bologna dall’ex moglie, che dopo oltre 40 anni ha fatto cadere il suo alibi per la mattina dell’attentato.

In sostanza, secondo Forti, Bellini ha cercato di sminuire la portata della testimonianza dell’ex moglie non contestando nel merito le sue dichiarazioni, ma attaccandola sul piano personale “per cercare di dimostrare che lei era mossa da astio nei suoi confronti”. Il legale spende qualche parola anche sugli altri due imputati, limitandosi a dire che nel corso del processo “è stata ampiamente dimostrata la falsità delle loro dichiarazioni”, e ricorda anche l’importanza del cosiddetto ‘documento Bologna’ scovato dalla Procura generale nel portafoglio di Licio Gelli.

Secondo l’accusa, quel documento ricostruisce il flusso di denaro, sottratto dal Banco Ambrosiano, che sarebbe servito per finanziare la strage alla stazione di Bologna. Sul punto, Forti osserva che “Giovanni Falcone diceva ‘segui i soldi e troverai la mafia’”, aggiungendo che “in questo caso, seguendo il denaro, si è trovato qualcosa di ancora più grosso”. Il legale conclude il suo intervento rivolgendo “un pensiero a tutte le vittime della strage”, citando in particolare Angela Fresu, la bambina di tre anni che fu la vittima più giovane dell’attentato (fonte Dire).