Sos Ceramica, 30 aziende ferme e scorte al limite: 4mila in cassa integrazione

23 marzo 2022 | 18:07
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Sos Ceramica, 30 aziende ferme e scorte al limite: 4mila in cassa integrazione

Il sindaco di Sassuolo lancia l’allarme: “Magazzini vuoti dopo Pasqua”

REGGIO EMILIA – “Trenta stabilimenti fermi, 4.000 lavoratori in cassa integrazione: una situazione più che mai drammatica a cui si aggiunge la difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, che come noto arrivavano in buona parte delle zone attualmente teatro di guerra, con le scorte nei magazzini che rischiano di terminare dopo Pasqua”.

Così il sindaco di Sassuolo, Gian Francesco Menani, fa il punto della situazione del distretto ceramico alla luce dell’incontro, lunedì a Casalgrande, nel reggiano, all’azienda ceramica Casalgrande Padana, con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, la deputata Benedetta Fiorini e i vertici di Confindustria Ceramica.

“Siamo arrivati al paradosso – continua il sindaco – che gli ordini provenienti da tutto il mondo, perché la nostra ceramica è ancora oggi universalmente riconosciuta come la migliore, rischiano di non poter essere evasi a causa di rincari energetici fuori controllo, per buona parte figli di una speculazione che non guarda in faccia a nessuno”.

Aggiunge Fiorini: “Si tratta di un problema che, oltre ad essere economico e a rappresentare un danno per l’eccellenza del Made in Italy e per la nostra competitività all’estero, assume sempre più i contorni di un allarme sociale: stavamo uscendo da due anni di emergenza pandemica ma questa crisi energetica rimanda tantissime famiglie nell’incertezza economica, nelle difficoltà di arrivare a fine mese, nella perdita di potere d’acquisto”.

Una riduzione dei costi del gas per lo Stato peserebbe meno del costo della cassa integrazione “ma permetterebbe alle aziende, emiliane e non, di rimanere aperte, competitive e soprattutto di mantenere alti livelli occupazionali. Continuiamo a lavorare in ogni sede e senza sosta – assicura Fiorini – per garantire la prosecuzione e la ripresa dell’attività produttiva di tutto il distretto”.