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Quattro importanti ragioni per cui non si può fare a meno di una VPN quando si viaggia

28 marzo 2022 | 15:36
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Quattro importanti ragioni per cui non si può fare a meno di una VPN quando si viaggia

REGGIO EMILIA – Internet è diventato uno strumento praticamente onnipresente (almeno nel cosidetto primo mondo) che può essere usato per intrattenere comunicazioni costanti a prescindere dal dove ci si trovi nel mondo.

Questo genere di avanzamento tecnologico è lo stesso che ha permesso la nascita di particolari figure: i nomadi digitali. Questi non sono altro che lavoratori in grado di portare avanti intere attività da remoto, viaggiando a destra e sinistra senza soluzione di continuità.

Non importa se in aereo, in albergo, in un ristorante o su di una spiaggia tropicale: un nomade digitale (o un qualsiasi impiegato dotato di notebook e connessione ad internet) ha la possibilità di portare avanti le sue attività.

Viaggiare però comporta un minor livello di sicurezza informatica: questo minor livello è dato da questione di infrastruttura, come è lecito aspettarsi. Le aziende e in generale i luoghi di lavoro possiedono connessioni alla rete di qualità superiore e, sopratutto, dotate di sistemi di sicurezza più o meno avanzati in base alla materia trattata.

Il modo migliore per migliorare il proprio livello di sicurezza quando si viaggia è quello di usare uno strumento dedicato come una VPN, ovvero un sistema per rendere anonimo e crittografato il traffico internet generato da un dispositivo.

Scopriamo ora insieme 5 importanti ragioni per la quale è difficile fare a meno di una VPN quando si viaggia.

Parola d’ordine: anonimato

anonimato

Quando si viaggia, poiché è molto difficile utilizzare in maniera consistente i dati mobili del proprio piano tariffario sul cellulare, per navigare si sfruttano le reti pubbliche. Il wifi pubblico è spesso gratuito ed è offerto da enti pubblici (biblioteche, metropolitane), aziende private (ristoranti, caffetterie, aeroporti) e altre figure di questo genere.

Effettuare l’accesso a questo genere di connessioni è molto facile: basta semplicemente creare un account con il servizio dedicato per poter iniziare a navigare. In questo discorso c’è un però da tenere in considerazione: le reti wireless pubbliche non sono sicure o almeno non lo sono sempre.

La struttura di queste reti permette ai malintenzionati di praticare attacchi man in the middle, ovvero attacchi informatici dove l’obbiettivo è quello di intercettare il maggior quantitativo di dati possibili infilandosi con degli appositi strumenti digitali tra l’utente che naviga ed il modem che riceve i dati.

In questo basta usare una VPN per rendere criptato il proprio traffico, rendendosi nel mentre anche anonimi nei confronti di qualsiasi intercettazione Gli attacchi man in the middle, quindi, finirebbero soltanto per procurare all’hacker dati che non può leggere e che non può associare a nessuno.

Effettuare l’accesso a siti internet altrimenti bloccati

Alcune nazioni hanno il brutto vizio di bloccare l’accesso a determinati siti web per i motivi più disparati.

Russia, Cina, Vietnam e Thailandia, ad esempio, impediscono agli utenti che navigano dalla loro nazione di accedere a determinati siti internet. Per bypassare questo genere di problematiche è possibile sfruttare a proprio vantaggio il funzionamento di una VPN.

Quest’ultima infatti permette all’utente di modificare la posizione del suo indirizzo IP grazie a server sparsi per tutto il mondo. Applicando questa modifica sarà possibile accedere ai siti internet a prescindere da quelle che sono le restrizioni locali.

Aggirare i blocchi regionali di siti come Neftlix

aggirare

Al giorno d’oggi moltissimi contenuti si guardano semplicemente attraverso i siti di streaming, siti come Netflix, Amazon Prime Video o Disney+.

Questi siti però non permettono ai loro utenti di accedere a tutti i contenuti ma soltanto a dei palinsesti che vengono decisi su base nazionale in base alle compravendite di licenze di utilizzo e riproduzione.

Questo che significa? Che un viaggiatore italiano senza VPN, se finisce in Thailandia, potrà guardare soltanto il Netflix locale. Il palinsesto Thailandese potrebbe non avere il programma per cui l’abbonamento è stato pagato in primo luogo.

Come si risolve questo problema?
Modificando la posizione dell’indirizzo IP con una VPN è possibile dire alla piattaforma che ci si trova in Italia, andando così ad accedere nuovamente al catalogo locale.

Usare a proprio vantaggio di algoritmi di dynamic pricing

I blocchi regionali che abbiamo visto sopra funzionano leggendo l’indirizzo IP di un utente e tracciandone grossolanamente la posizione. Questo genere di tecnica viene utilizzato da un più complesso sistema di algoritmi legati al dynamic pricing, ovvero a sistemi in grado di modificare il prezzo di un prodotto o servizio in base alla posizione dell’utente nel mondo.

Solitamente chi si trova in paesi ad alto potere d’acquisto incontra prezzi più elevati di chi si trova in un paese a basso potere d’acquisto. Modificando la posizione del proprio indirizzo IP, sempre attraverso i servigi di una VPN, è possibile sfruttare questo algoritmo a proprio vantaggio.