“Portagirevole”, scommessa vinta su welfare quartieri in lockdown

1 marzo 2022 | 15:16
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“Portagirevole”, scommessa vinta su welfare quartieri in lockdown

In attività per relazioni sociali sono state coinvolte 1.200 persone

REGGIO EMILIA – Attivare nuove forme di relazioni di vicinato, servizi di portierato di quartiere e momenti di incontro e ascolto con chi è fragile o rischia di diventarlo per mancanza di relazioni interpersonali. Erano gli obiettivi del progetto “Portagirevole” di Reggio Emilia, varato nell’autunno del 2020 e realizzato – con un finanziamento della Fondazione Manodori nell’ambito del bando Welcom – da una rete di 11 soggetti del terzo settore con capofila la cooperativa “Progetto crescere”.

Nei tre quartieri dove è stata sperimentata – Foscato, Polveriera e zona Stazione – l’esperienza ha coinvolto circa 1.200 persone e 50 tra volontari e operatori impegnati in svariati tipi di attività: corsi, tirocini formativi, seminari artistici, doposcuola sportelli di ascolto psicologico. “I risultati di questi progetto confermano il valore del lavoro di squadra, delle sinergie tra realtà diverse e tra i cittadini, che, se coinvolti, si attivano con forme inaspettate di partecipazione”, dice il presidente della Manodori, Romano Sassatelli. “La pandemia ci ha insegnato il valore dei rapporti sociali e della condivisione”, aggiunge.

“Possiamo definire ‘Portagirevole’ come una sperimentazione riuscita di welfare generativo in grado di connettere le risorse del territorio e di responsabilizzare i soggetti che li abitano. Le esperienze per noi più significative in termini di risposta dei cittadini sono state quelle di portierato sociale, che ci hanno permesso di incontrare le persone, leggere i loro bisogni e diventare figure conosciute e familiari”, commenta Patrizia Fantuzzi, presidente di Progetto Crescere.

Intanto, oggi alcune delle attività avviate sono state incluse in un nuovo progetto finanziato dal dipartimento per la Famiglia del Governo, con destinatari 40 minori reggiani.