Lavoro, la Cgil indaga i cambiamenti post-Covid

31 marzo 2022 | 14:54
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Lavoro, la Cgil indaga i cambiamenti post-Covid

Al via la ricerca con un questionario on line compilabile da domani

REGGIO EMILIA – Com’è cambiato il lavoro in provincia di Reggio Emilia? E’ l’interrogativo a cui la Cgil di Reggio Emilia, in collaborazione con Ires Emilia-Romagna, risponderà con la ricerca “Che genere di lavoro: il lavoro nella provincia di Reggio Emilia e quali trasformazioni negli ultimi anni”. Lo studio è realizzato attraverso un questionario online (completamente anonimo) compilabile da domani sul sito della Camera del lavoro reggiana (www.cgilreggioemilia.it). Può rispondere anche chi è alla ricerca di un lavoro o ha smesso di cercarlo.

I risultati saranno presentati in un evento pubblico previsto indicativamente in autunno. Tra gli aspetti indagati, soprattutto gli elementi contrattuali e salariali, il grado di soddisfazione che si trae dal proprio lavoro, gli orari e la conciliazione con la vita privata, la salute e la sicurezza, gli stereotipi, le molestie (agite e subite) e la violenza. “L’obiettivo che vogliamo raggiungere attraverso questa ricerca – spiega Elena Strozzi della segreteria Cgil – è avere una fotografia a 360 gradi del mondo del lavoro. Un quadro che vada oltre le statistiche e che ci permetta di esaminare non solo la quantità ma anche la qualità del lavoro nel territorio di Reggio Emilia, con particolare attenzione alle differenze di genere”.

Due anni di pandemia “hanno cambiato profondamente la percezione delle persone rispetto ai rapporti sociali a più livelli, intervenendo sul tipo di relazioni e incidendo profondamente anche sui rapporti e sul grado di benessere nei luoghi di lavoro”, è una delle premesse dello studio. Gli aspetti di disagio si sommano poi “all’aumento della precarietà dei rapporti di lavoro e all’aumento del tasso di inattività: entrambi fattori che sappiamo già si registrano maggiormente a carico della componente femminile”, prosegue la Cgil.

“Partendo da queste considerazioni- conclude quindi Strozzi- abbiamo ritenuto necessario indagare quali sono ad oggi le maggiori criticità percepite dalle lavoratrici (ma anche dai lavoratori uomini) per recuperare informazioni utili alla nostra azione contrattuale”.