Fotografia europea, Gronsky: “Giusto cancellare la nostra mostra”

4 marzo 2022 | 09:22
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Fotografia europea, Gronsky: “Giusto cancellare la nostra mostra”

Il fotografo russo di paesaggio arrestato recentemente a Mosca: “Nessuno vuole avere a che fare con uno stato terrorista”

REGGIO EMILIA -“Capisco la decisione del Comune di Reggio di cancellare la nostra mostra. Nessuno vuole avere a che fare con uno stato terrorista”.

Alexander Gronsky, 42 anni, è un fotografo di paesaggio che vive in Russia, di origini estoni, che avrebbe dovuto esporre le sue foto, insieme ad altri giovani artisti russi, a Reggio Emilia all’interno del festival Fotografia europea in una mostra allestita dall’Ermitage che poi è stata cancellata da Palazzo Magnani e dal Comune. Gronsky è stato arrestato il 27 febbraio scorso (e poi rilasciato) per aver protestato a Mosca contro la guerra nel settimo anniversario dell’assassinio di Boris Nemtsov, medico e uomo politico moscovita, fortemente schierato contro Vladimir Putin. Reggio Sera lo ha intervistato.

Cosa ne pensa dell’invasione russa dell’Ucraina?
È un crimine orribile.

Lei è andato in piazza a Mosca a protestare contro la guerra ed è stato arrestato. Ci può raccontare cosa è successo?
Sono andato all’incontro nel luogo in cui Boris Nemtsov è stato ucciso e, dopo aver gridato “Ferma la guerra”, sono stato immediatamente arrestato. Sono stato rilasciato 12 ore dopo. Sto aspettando un processo tra una settimana, molto probabilmente dovrò pagare una multa di 200-400 euro.

Come stanno reagendo i russi alle sanzioni imposte dall’Ue? Ci sono dei disagi?
Finora non molto. Alcune carte bancarie hanno smesso di funzionare, i prezzi sono aumentati del 20-30%, i viaggi sono stati annullati. Ma sicuramente presto andrà molto peggio.

Le persone in Russia sono informate di ciò che sta accadendo in Ucraina?
La maggior parte delle persone guarda solo i media controllati dallo stato, quindi no.

Parliamo di Fotografia europea. Crede sia giusto che il Comune abbia cancellato la mostra organizzata dall’Ermitage?
Capisco la loro decisione, nessuno vuole avere a che fare con uno stato terrorista.

La cultura può essere un ponte tra i popoli?
Penso che sia il ponte principale che abbiamo.

Le piacerebbe venire a Reggio Emilia per esporre le sue opere a titolo personale?
Certo che mi piacerebbe. Ma prima abbiamo bisogno che questa guerra si fermi.